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Decreto carburanti cancellato: addio al cartello con media prezzi?

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Nella sentenza è stato accolto un ricorso proposto dalla Federazione gestori impianti carburanti e affini

Il Tar del Lazio ha annullato il “decreto carburanti”, che imponeva l’obbligo di comunicazione dei prezzi da parte dei distributori di carburante in Italia.

Decreto carburanti: il tribunale ha accolto un ricorso

Questa decisione è stata presa senza la dovuta notifica al presidente del Consiglio dei ministri e senza il parere del Consiglio di Stato. Il Tribunale ha accolto un ricorso presentato da varie associazioni e esercenti nel settore dei carburanti, sostenendo che il decreto imponeva obblighi sproporzionati e ingiustamente gravosi, creando disparità di trattamento rispetto ad altri operatori economici.

Attualmente, i distributori di benzina sono tenuti a esporre il prezzo medio dei carburanti calcolato giornalmente dal ministero dell’Ambiente per tipologia di carburante (benzina, diesel, gas, ecc.).

Decreto carburanti: l’obbligo rimane presente

Coloro che non rispettano questo obbligo sono passibili di sanzioni amministrative che variano da 500 a 5.000 euro. Questa normativa è stata oggetto di contestazione da parte di alcune associazioni e distributori, sostenendo che era ingiusta e irragionevole.

La decisione del Tar si basa sulla mancanza di procedimenti corretti nella creazione del decreto e sulla sua natura normativa. La sentenza annulla il decreto carburanti e solleva questioni sul futuro dell’obbligo di esposizione dei prezzi medi dei carburanti in Italia.

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