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Fattura elettronica 2019: tutte le novità

Fattura elettronica 2019

Con la nuova normativa, la fattura elettronica diventa obbligatoria anche tra privati, non solo verso la PA. Ecco tutto ciò che serve sapere.

A partire dal 1 gennaio 2019, l’emissione di fattura elettronica diventerà obbligatoria anche per i privati e gli operatori business residenti o stabiliti in Italia. La procedura è attualmente in vigore solo per i rapporti tra privati e pubblica amministrazione. A questi, si aggiungeranno quelli chiamati B2C (Business to Consumer) e B2B (Business to Business). La documentazione elettronica stata introdotta per la prima volta nel 2015, con un decreto legislativo. L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione una serie di servizi telematici per i consumatori finali, per facilitare la transizione dal cartaceo al digitale.

Fattura elettronica, i vantaggi

L’emissione di fattura elettronica dovrà rispettare una serie di rigide norme sul piano tecnico. Il documento dovrà necessariamente essere emesso in formato XML. Altri formati, come il più noto PDF, potranno essere utilizzati solo per la visualizzazione, ma non per l’invio. In caso contrario, la fattura verrà considerata come “non emessa”. Lo standard XML consente una contabilizzazione più rapida dei dati delle fatture, riducendo così i tempi e i costi del processo e il rischio di errori.

I vantaggi della fatturazione digitale sono molteplici. Per quanto riguarda gli operatori Iva in regime di contabilità semplificata, consente loro di non dover più tenere i registri Iva, qualora decideranno di avvalersi dei servizi dell’Agenzia delle Entrate. Per tutti gli altri operatori Iva, i termini di accertamento fiscale si riducono di due anni. Tutti gli operatori e i consumatori finali potranno, in ogni momento, consultare e acquisire le copie (cartacee e digitali) delle proprie fatture. Inoltre, vi sarà un notevole risparmio economico e in termini di tempo per via dell’assenza della carta, del costo di stampa e di spedizione.

Come funziona

La procedura è descritta nel procedimento numero 89757 del 30 aprile 2018 e vale solo per i privati. Nel caso di rapporti con la PA, resta valida la procedura stabilita nel 2016. Dal punto di vista contenutistico, la fattura elettronica non si differenzia da quella cartacea. Le novità riguardano solo le modalità di emissione e di trasmissione. Per emetterla, è necessario utilizzare un computer, un tablet o uno smartphone. Il file verrà poi inviato tramite il Sistema di Interscambio. Si tratta di un servizio dell’Agenzia delle Entrate che si occupa di verificare che la fattura contenga tutti i dati necessari. Il SdI svolge inoltre un controllo sul numero di partita Iva e sul CF delle parti coinvolte. Se il documento supera i controlli, viene inviato.

In caso contrario, invece, si parla di “fattura non emessa“. Il documento viene bloccato dal SdI nel caso in cui non siano stati completati tutti i campi; se i valori della partita Iva e/o del CF sono inesistenti o errati; se c’è incoerenza tra i dati; se la firma elettronica non è valida.

Come compilarla

È possibile compilare la fattura elettronica tramite i programmi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Sul sito web dell’Agenzia, si può accedere al portale “Fatture e corrispettivi“. In alternativa, è possibile scaricare il software sul proprio pc o effettuare il download dell’app Fatturae su tablet o smartphone. L’app è valida sia per i dispositivi Apple che Android.

Come inviarla

Anche per inviare il file, si può utilizzare il servizio online attivo sul portale “Fatture e corrispettivi” o l’app Fatturae. È possibile effettuare il trasferimento anche tramite PEC (allegando la fattura e inviando la mail all’indirizzo sd01@pe.fattura.it) o attraverso un canale telematico (FTP o web service) attivato con SdI.

Come conservarla

La conservazione della fattura elettronica è più del semplice salvataggio del documento sul proprio computer. Il processo è regolato dalla legge attraverso il Codice dell’Amministrazione Digitale. Grazie a questa modalità di conservazione, è sempre possibile recuperare e leggere le vecchie fatture ed è difficile che i documenti vadano perduti. La conservazione viene effettuata da operatori specializzati attraverso un servizio garantito da SdI.

Chi è escluso

La nuova normativa sulla fattura elettronica riguarda solo gli operatori Iva. Sono esclusi, invece, i soggetti con il regime forfettario e quelli con il cosiddetto “regime di vantaggio” descritto dal decreto legge del luglio 2011. Sono esentati anche i piccoli operatori agricoli (già esclusi anche dall’emissione di fattura cartacea).