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Conte sulla flat tax: "Il progetto non c'è ancora"

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Il premier frena sull'argomento Flat tax: "Il progetto non è ancora arrivato a Palazzo Chigi".

“Non discuto adesso davanti ai giornalisti come si farà la flat tax, un progetto non c’è ancora a Palazzo Chigi”. Così il premier Conte ha risposto a chi gli ha chiesto, a margine di un evento in Campidoglio, se sia favorevole a realizzare la flat tax in deficit, come auspicato da Lega e Movimento 5 Stelle. Nel frattempo, il vicepremier Salvini ha rilanciato nuovamente sul tema, commentando le considerazioni finali del Governatore. “La proposta della Lega di finanziare in deficit la flat tax ci trova favorevoli – fanno sapere fonti del M5s -. A maggior ragione se, come apprendiamo – Tria condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per redditi fino ai 65 mila euro”.

Conte frena

“Ci prendiamo ancora questi giorni – ha proseguito Conte -, ma sicuramente lunedì sarà la prima buona occasione per fare il punto della situazione. Voglio parlare agli italiani. Questo è il governo del cambiamento, della chiarezza. Dobbiamo la massima chiarezza agli italiani” continua. “Ho sempre rivendicato un cambiamento nel senso della chiarezza di intenti rispetto ai programmi, sicurezza del cammino che sia strategico, che proceda in modo lungimirante e senza strappi. Dobbiamo affermare queste premesse e queste condizioni per poter proseguire”.

La posizione di Visco

Ignazio Visco aveva fatto sapere il proprio pensiero, invitando il governo a non perdere di vista la stella polare europea: “Senza l’Europa – ha detto – saremmo poveri“. Il numero uno di Bankitalia ha anche criticato la mancata evoluzione del progetto di costruzione europea, parlando di “inadeguatezza della governance economica dell’area dell’euro”, emersa in occasione della crisi dei debiti sovrani. “La debolezza della crescita dell’Italia negli ultimi 20 anni non è dipesa nè dall’Ue ne dall’euro“.

Il premier è quindi intervenuto anche il merito alle parole di Visco, affermando che “questo governo fino all’ultimo perseguirà un disegno di crescita economica quale preannunciato nei documenti ufficiali, che sono il Def approvato in Parlamento e tutti i passaggi formali. Vogliamo coniugare la crescita economica – ha proseguito il premier – con lo sviluppo sociale: rimaniamo in quel quadro e vogliamo far valere il nostro progetto di crescita anche in Europa, in un quadro di compatibilità con la finanza pubblica”.