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Manovra, battaglia per Partite Iva: stop a flat tax sopra 65mila euro

Manovra

Abrogata l'estensione della flat tax al 20% per chi ha ricavi tra 65mila e 100mila euro e vengono rivisti i parametri del "regime dei minimi"

Emergono novità dal Draft budgetary plan, il documento che sintetizza a Bruxelles gli interventi della Manovra, la quale, tuttavia, resta ancora sconosciuta nei suoi dettagli. Le modifiche più importanti riguardano il tema della flat tax.

Manovra, flat tax e “regime dei minimi”

Verrà abrogata l’estensione della flat tax al 20% per coloro che hanno ricavi tra 65mila e 100mila euro. L’obiettivo è quello di “limitare gli abusi”. Il documento, inoltre, fa sapere che si rivedranno anche i “parametri del “regime dei minimi” con limiti di spese personale 20.000 euro, limite beni strumentali 20.000 euro, regime analitico determinazione reddito, regime premiale fatturazione elettronica, esclusione se reddito superiore a 30.000 euro”. Gli interventi rientrano nella dichiarata finalità di “riequilibrare il regime di tassazione” e a essi viene attribuito un risparmio di circa 250 milioni il primo anno (2020), quasi 2 miliardi l’anno successivo e 1,4 miliardi nel 2022, ovvero per il terzo anno.

Nel 2020 sarebbe dovuta partire l’imposta al 20% per quelli tra 65 e 100mila euro, ma non sarà così. Il secondo periodo, invece, coinvolge meccanismi che sembravano acquisiti per il regime dei forfettari con flat tax al 15% e ricavi equivalenti a una cifra inferiore ai 65mila euro. Per gli esperti, tornano i “minimi”. L’imponibile non sarà più determinato a forfait. Al contrario, si terranno in considerazione tutte le spese sostenute.

Per la fatturazione elettronica il documento pare lasci intendere che ci saranno benefici in caso di accesso al regime. Tuttavia, sono esclusi coloro che nell’anno precedente all’ingresso al regime hanno speso più di 20mila euro in beni strumentali. I paletti non sono finiti: restano fuori anche coloro che spendono più di 20mila euro per dipendenti e collaboratori. Stessa sorte per quelli che hanno un lavoro dipendente che supera i 30mila euro.