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Eurogruppo, cos'è il Recovery Fund?

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Dopo il vertice del Consiglio Europeo del 23 aprile i 27 paesi hanno approvato l'introduzione del Recovery Fund: ecco cos'è e in cosa consiste.

Il 23 aprile è stato il giorno tanto atteso del vertice dell’Eurogruppo in cui si è discusso degli aiuti economici che l’Unione Europea avrebbe potuto fornire agli Stati membri fortemente colpiti dall’insorgere dell’emergenza coronavirus. Al tavolo, il presidente Consiglio europeo Charles Michel sapeva di trovarsi di nuovo a gestire due fronti opposti: il Nord contro il Sud, ovvero chi vuole usare solo gli strumenti esistenti come il bilancio Ue per aiutare la ripresa e chi vuole invece creare quegli “strumenti innovativi” di cui aveva già discusso l’Eurogruppo, senza successo.

L’Italia, con il presidente Giuseppe Conte a rappresentare gli interessi nazionali, è riuscita ad ottenere assieme ad altri otto paesi europei una risposta congiunta e condivisa alla crisi economica scatenata dal coronavirus. La soluzione approvata dal Consiglio si chiama Recovery Fund, così presentato dal premier nella sua informativa al Senato di martedì 21 aprile: “L’Italia intende realizzarlo il prima possibile e questo sarà il tema della riunione di giovedì. Sosteniamo una risposta coordinata, ambiziosa in relazione allo shock da Covid”. Ma che cos’è il Recovery Fund?

Cos’è il Recovery Fund?

Iniziamo col dire che il Recovery Fund, o fondo di ricovero, è nato da una proposta francese e prevedere l’istituzione di un fondo ad hoc garantito dal bilancio dell’Unione Europea da utilizzare per l’emissione di obbligazioni, i cosiddetti recovery bond. Questi vengono definiti anche Ursula bond in quanto, secondo quanto riportato da diverse fonti europee, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, sarebbe stata al lavoro per presentare al prossimo Consiglio europeo una proposta sul Recovery Fund e recovery bond, anche detti Eurobond. La Von der Leyen sarebbe stata disposta a mettere sul tavolo una proposta da 1.600 miliardi, cioè una potenza di fuoco simile a quella chiesta da Italia, Francia e Spagna. La BCE, Banca Centrale Europea, sarebbe inoltre legittimata a comprare i titoli di debito emessi dal recovery fund.

La condivisone del rischio e il finanziamento

Il fatto che il Recovery Fund sia garantito dal bilancio UE permetterebbe la condivisione del rischio, ma attenzione perché si parla solo del rischio futuro e dunque non vi sarebbe una mutualizzazione dei debiti del passato, ovvero la condivisione di un debito attraverso più soggetti. Questo aspetto è di fondamentale importanza perché potrebbe essere il compromesso necessario per convincere i paesi dell’area nord europea come Olanda, Austria, Svezia, Finlandia e Germania, da sempre contrari ad una condivisione degli oneri legati ai debiti, ad accettare il Recovery Fund. Per quanto riguarda invece il finanziamento del fondo di ricovero, va detto che questo avverrebbe attraverso la raccolta di liquidità data dall’emissione dei recovery bond. La liquidità raccolta sarebbe poi distribuita ai governi maggiormente in difficoltà con l’emergenza coronavirus e non dovrebbe essere rimborsata.

L’approvazione del Recovery Fund

Nella riunione del 23 aprile i leader si sono confrontati in videoconferenza per approvare ufficialmente il Recovery Fund, o fondo per la ripresa, ma non faranno alcun progresso sui contenuti, in attesa della proposta formale che la Commissione presenterà il 29 aprile. È stato inoltre approvato durante il Consiglio il via libera finale ai tre paracadute già approvati dall’Eurogruppo, cioè quello per gli Stati (Mes), quello per i lavoratori (Sure) e quello per le imprese (nuova Bei).

Il commento di Giuseppe Conte


Nella serata del 23 aprile, il premier Conte ha indetto una brevissima conferenza stampa in cui ha annunciato l’approvazione del Recovery Fund da parte del Consiglio Europeo. Il presidente ha dichiarato: “Tutti e 27 i paesi hanno accettato – abbiamo accettato – di introdurre, per reagire a questa emergenza sanitaria, economica e sociale uno strumento innovativo: il Recovery Fund. Un fondo per la ripresa con titoli comuni europei che andrà a finanziare tutti i paesi più colpiti, tra cui l’Italia ma non solo l’Italia”.