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Confindustria, Bonometti: "Coronavirus diventerà crisi sociale"

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"Il coronavirus si trasformerà in crisi sociale". Il presidente di Confindustria Lombardia, lancia l'allarme: "Forte aumento disoccupazione"

Coronavirus, ormai, è sinonimo di crisi. Di una crisi sanitaria, prima. Ora di una crisi economica, con migliaia di lavoratori in difficoltà. Per Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, il Covid si trasformerà anche in una crisi sociale.

Coronavirus, Bonometti: “Sarà crisi sociale”

“Quando la gente non avrà più potere d’acquisto i consumi soffriranno in tutti i Paesi” commenta Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardi: per lui il crollo dei fatturati porta a una scarsa liquidità. “Non pensiamo che la cassa integrazione sia la soluzione del problema: sono interventi che servono per tamponare la situazione. Ora è stata prorogata, ma vi assicuro che quando sarà finita e sarà rimessa in discussione la possibilità di licenziare le aziende dovranno tagliare il personale. Noi prevediamo un forte aumento della disocupazione -continua l’industriale-. Se non si avrà il coraggio di intervenire pagheremo questa assenza di scelte per anni, o per decenni, visto che proprio le imprese lombarde sono state le più danneggiate dal Covid. In tre mesi è stato fatto proprio poco, nel concreto, rispetto alla drammaticità di questa crisi”, continua il presidente di Confindustria Lombardia, ricordando che: “Se la Lombardia non riprenderà la marcia tutta l’Italia potrebbe andare in apnea. Uno sforzo comune di tutti gli attori della produzione, della finanza, delle istituzioni affinché si realizzino soluzioni nell’interesse generale per fare ripartire l’industria è tanto difficile in un momento tanto drammatico? Il resto sono solo parole”.

Bonometti: “Rilanciare impresa e industria”

Bonometti, poi, ha attaccato il ciò che in Italia, secondo lui, non è stato fatto.“Siamo un Paese timoroso e frastornato in cui si parla tanto ma si fa poco. La soluzione passa per il rilancio di impresa e industria” attraverso incentivi verso le filiere nazionali e non verso le auto elettriche “che sono fatte all’estero. Dobbiamo far partire gli investimenti che sono già deliberati ma semplificare i processi -ha concluso Bonometti-: il Covid ha messo in evidenza tutti i nostri limiti legati alla burocrazia”.