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Elezione del Presidente della Repubblica, il risultato della quarta votazione

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La Camera procede alla quarta votazione per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica: lo scrutinio è iniziato alle 11.

È iniziata alle 11 del 27 gennaio (Giorno della Memoria) la quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Dopo la terza fumata nera nel voto di ieri, con la stragrande maggioranza di schede bianche pur con 125 preferenze per il presidente Sergio Mattarella e 114 per Guido Crosetto, il quorum scende a 505. Il centrosinistra ha scelto di votare ancora scheda bianca mentre il centrodestra di astenersi.

Il risultato della quarta votazione

  • Mattarella: 166
  • Di Matteo:
  • Schede bianche: 261
  • Schede nulle: 5

Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta (50%+1), sarà necessario procedere a una nuova votazione che avrà luogo domani 28 gennaio alle 11.

Elezione del presidente della Repubblica, al via il quarto voto

Alle ore 11 il presidente della Camera Roberto Fico ha dato inizio al quarto giorno di voto, con la prima chiama dei senatori a cui seguirà quella dei deputati e dei delegati regionali.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, fonti vicine a FdI affermerebbero che non dispiacerebbe Elisabetta Belloni come capo dello Stato.

Il centrodestra si astiene

Terminato il vertice con tutti i leader dei partiti del centrodestra, la coalizione ha diffuso una nota per annunciare la sua astensione per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni. Poco prima della riunione, Matteo Salvini aveva annunciato che “continueremo a fare proposte di livello anche perché a sinistra ancora non l’ho sentito“. Quanto a Draghi, aveva affermato che “è prezioso come guida del governo” lasciando così intendere di non essere disponibile ad una sua candidatura al Quirinale.

Quirinale, oggi la quarta votazione

Secondo Matteo Salvini, che ha smentito l’incontro con il costituzionalista Sabino Cassese, “la soluzione è vicina“. Dopo aver ribadito che, in caso di bocciatura della rosa di nomi proposta, avanzerà altre figure candidabili, si è così espresso sull’ipotesi Casellati che molti ritengono la sua carta segreta: “Come Fico è tra le più alte cariche istituzionali e per questo non fa parte di rose politiche e di proposte: è candidabile senza che io la proponga”.

In ogni caso, il Partito Democratico si è mostrato contrario ritenendo l’eventuale candidatura della presidente del Senato di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (insieme di partiti di governo e di opposizione) “un’operazione mai vista nella storia del Quirinale, assurda e incomprensibile, che farebbe saltare tutto“. Il suo obiettivo, ha spiegato, è quello di far tramontare le candidature di parte e optare per un nome autorevole e super partes. Dato che il centrodestra ha detto no a tutte le sue ipotesi di personalità terze /Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia, Riccardi), se non ci sono novità continuerà a votare scheda bianca.