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Elisabetta Franchi è quello che io, giovane donna lavoratrice, non vorrò mai diventare

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Una donna come Elisabetta Franchi dovrebbe fungere da esempio e da apri pista. Invece ha optato per un modello che rema contro alle donne e non offre a queste ultime spazi di crescita.

Ho 21 anni, lavoro e studio da quattro anni e mezzo. Ho iniziato presto a lavorare, avevo 17 anni quando ho ottenuto il mio primo “lavoretto” nel mondo della comunicazione. Nel corso della mia carriera lavorativa (ancora in divenire) ho fatto vari colloqui di lavoro e in nessuno di questi mi è stato chiesto come fossi messa con compagno e figli. Forse sono stata fortunata io, non lo so. Ritengo che questa sia la normalità. Ma a quanto pare non è così.

Dispiace molto che questa non sia la prassi per un’imprenditrice (che però ama definirsi “imprenditore” al maschile) che ha raggiunto con la sua azienda 120 milioni di euro di ricavi e possiede 87 boutique monomarca nel mondo. Una donna come Elisabetta Franchi dovrebbe fungere da esempio e da apri pista in questo senso. Un’azienda con quei numeri ha tutte le condizioni per invertire il paradigma patriarcale che per anni ha contraddistinto il mondo del business e aprire ad un nuovo modello di imprenditoria. Un modello che sia virtuoso e che non discrimini nessuno, dando chance a tutte quelle giovanissime donne che hanno studiato, lavorato e sono pronte ad assumere anche posizioni di rilievo.

La Franchi ha invece optato per un modello che rema contro alle donne e non offre a queste ultime spazi di crescita. Almeno stando all’intervista moderata dalla giornalista Fabiana Giacomotti del Foglio, alla quale ha dichiarato che lei “ha spesso dovuto puntare sugli uomini, perché non ti puoi permettere di avere un ruolo chiave scoperto per 2 anni”. Fa sorridere che queste parole siano pronunciate da una donna di 54 anni, che a sua volta ha fatto carriera e si è ritrovata a fronteggiare un mondo dominato da uomini, mamma di una ragazzina di 16 anni. Nonostante abbia poi dichiarato che le sue parole sono state “strumentalizzate”, questo discorso l’ha pronunciato ed è come se dicesse “per me vale tutto e per le altre non vale niente”: lei infatti è l’esempio vivente di una donna che si è fatta da sola e che ha lottato in una società ad impronta patriarcale. Ma è anche l’esempio che dandosi da fare, qualcuno che ti apre la porta, lo trovi. Non si capisce perché questa logica debba valere solo per lei e per tutte le altre donne no.

Una donna come la Franchi dovrebbe essere di ispirazione per le giovani donne come me, invece dopo le sue ultime uscite, è proprio quello che non vorrò mai diventare nella mia vita. E penso che molte altre ragazze dopo questo show, siano della mia stessa posizione. Non basta essere donne, madri, imprenditrici di successo, investire molto in spazi pubblicitari e regalare vestiti a influencer varie per essere immune da qualsiasi tipo di attacco o danno d’immagine. Mi dispiace doverla riportare alla realtà.

I valori, cara Elisabetta, non sono ancora ​acquistabili. Ci sono cose che non si possono comprare. Avrai anche una grande azienda e una platea di silenti esecutori di ordini, ma nel momento in cui perdi la credibilità e rendi lampante a tutti quanti di non avere dei sani principi, è difficile risalire. La risalita non è dura, è durissima.