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Camerun, rapiti tre missionari nella regione anglofona

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In Camerun, al centro da anni di guerre intestine, è avvenuto un altro rapimento. Questa volta a farne le spese sono tre sacerdoti.

La zona anglofona del Camerun è una delle regioni più pericolose e dimenticate della Terra. Infatti qui si combatte una tremenda guerra che vede i separatisti anglofoni opporsi al governo francofono. La notizia di tre sacerdoti clarettiani, appartenenti al gruppo dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, rapiti nella regione sud-ovest del Camerun non dovrebbe destare poi così tanto stupore.

Le vittime del rapimento sono padre Thaddeus Langeh Basebang, padre Placide Muntong e uno studente della stessa congregazione religiosa. Secondo quanto riporta l’agenzia vaticana Fides, essi sono stati rapiti il 24 novembre 2018 da alcuni soldati sulla strada che porta a Muyenge, località a 150 chilometri da Mutenguene, nella provincia di Buea. Gli uomini si stavano preparando per una missione di evangelizzazione e di assistenza nella parrocchia locale. Le indagini e i tentativi di rintracciarli sono in corso. Non si hanno altre notizie.

La guerra in Camerun

La situazione in Camerun è da anni complicata: il paese africano è infatti spaccato in due tra regioni francofone e anglofone. Le aree in cui si parla inglese sono discriminate politicamente ed economicamente dal governo francofono. Moltissime sono le morti negli scontri e numerosi gli arresti e i maltrattamenti.

Nello stato africano si sta verificando un vero e proprio esodo: circa 7500 persone hanno deciso di abbandonare le proprie abitazioni per cercare pace in Nigeria. Secondo l’agenza Unhcr, sono circa 40mila le persone che si stanno preparando per lasciare il Camerun. Il governo sta ricorrendo spesso e volentieri alla violenza per cercare di reprimere le rivendicazioni anglofone.