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Francia, polizia usa spray urticante per stanare migranti sul treno

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La polizia francese ha spruzzato spray urticante sul treno per Nizza per stanare migranti in fuga. Disagi per i passeggeri. E' polemica sui social.

Intorno alle 7 di mattina di giovedì 14 febbraio, la polizia nazionale francese ha spruzzato dello spray urticante sul vagone di un treno per stanare dei migranti in fuga. Al momento dell’intervento sul treno, partito da Ventimiglia e diretto a Nizza, erano come ovvio presenti numerose persone che sono rimaste offese dal contenuto delle bombolette liberato dai poliziotti. Lo spray urticante, spruzzato con scarso senso del giudizio in un ambiente chiuso e ristretto, ha infatti raggiunto i malcapitati viaggiatori provocando tosse, irritazioni, arrossamenti, con conseguenti momenti di panico misto a confusione.

L’incredibile vicenda si è consumata nei pressi della stazione di Menton Garavan, ma in pochissimo tempo la notizia dell’accaduto si è diffusa sui social in maniera transnazionale, suscitando indignazione. Da un lato troviamo la pioggia di critiche alla Gendarmerie che decide di stanare delle persone utilizzando lo spray urticante, dall’altro l’arrabbiatura dei passeggeri che affollavano il treno dell’ora di punta e hanno dovuto subire non pochi disagi.

La ricostruzione dei passeggeri

Dalla ricostruzione basata sui racconti di alcuni passeggeri, si evince che inizialmente la polizia abbia cercato di abbattere la porta del bagno dove i migranti si erano nascosti; in un secondo momento hanno spruzzato la sostanza urticante per rendere l’aria irrespirabile e farli dunque uscire allo scoperto. Alla fine i migranti si sono arresi, consegnandosi alle autorità tra decine di persone che filmavano la scena.

Così racconta la sua esperienza una passeggera transfrontaliera che si trovava sul treno: «Andavo a Monaco tra i viaggiatori del Ventimiglia-Nizza di questa mattina. Prima della stazione di Garavan il treno si è fermato per una decina di minuti. In stazione sono saliti i poliziotti, che come al solito hanno chiesto i documenti a tutti. Pochi minuti dopo abbiamo iniziato a starnutire e a tossire». «A distanza di tre ore sento ancora i bruciori – spiega – Un gruppo di ragazzi pensava fosse un brutto scherzo, ma non ci si può comportare così. Se qualcuno fosse stato allergico?».