> > Pornostar in bicicletta, la federazione ciclistica britannica dice no

Pornostar in bicicletta, la federazione ciclistica britannica dice no

Pornostar in bicicletta, la federazione ciclistica britannica dice no

La British Cycling ha espulso il Porn Pedallers Cycling Club dalla federazione. La squadra di pornostar danneggerebbe l'immagine del ciclismo.

Il Porn Pedallers Cycling Club (PPCC) è una squadra di ciclismo nata dal 2016 e composta esclusivamente da persone che lavorano nel mondo della pornografia. I Porn Pedallers sono affiliati alla federazione ciclistica del Regno Unito, la British Cylcing dal 2016. Giovedì 7 marzo, però, la federazione ha deciso di revocare la licenza di affiliazione ai Porn Pedallers. L’accusa nei loro confronti sarebbe quella di violazione dell’articolo 1.1.089 del regolamento UCI: secondo la British Cycling il Porn Pedallers Cycling Club danneggia l’immagine del ciclismo.

Porn Pedallers, dai film hard al ciclismo

Immediata la reazione dei membri del PPCC all’espulsione dalla federazione ciclistica britannica. Il fondatore della squadra, Chris Ratcliff, ha commentato con rabbia: “Sappiamo chi siamo e cosa facciamo e ne siamo orgogliosi. Proprio per questo abbiamo sempre operato nel rispetto di tutti, evitando di esporci in alcune situazioni non appropriate e mantenendo sempre un profilo adeguato alle circostanze. È una reazione spropositata, che non tiene conto del nostro impegno a favore delle campagne per combattere AIDS e HIV“.

I membri del PPCC non hanno mancato di far sentire la loro voce di protesta: “Il ciclismo è per tutti, eccetto che per gente come noi. Siamo una squadra di ciclismo, andiamo in bici per divertimento e e raccogliamo fondi per il Terrence Higgins Trust. È giustificato quello che sta succedendo?” si legge sui social. Poi ancora: “La salute sessuale è un argomento centrale al giorno d’oggi, non solo nel mondo del porno. Come attori, produttori e distributori abbiamo il dovere di promuovere e informare. Questo comporta il fatto di combattere e stigmatizzare l’ignoranza legata all’Hiv. Per questo supportiamo una charity come Tht. Il nostro è un piccolo contributo, ma tutto aiuta“.