> > Brexit, nuova sconfitta per Theresa May: bocciato il "no deal"

Brexit, nuova sconfitta per Theresa May: bocciato il "no deal"

Brexit

Il Parlamento britannico boccia il "no deal" dopo la bocciatura dell'intesa di divorzio negoziato dalla premier Theresa May con Bruxelles

La House of Commons ha bocciato le tre modifiche all’accordo di divorzio, concordate lunedì 11 marzo a Strasburgo tra la premier e la Commissione europea. Con 391 contrari e 242 a favore, l’accordo sulla Brexit di Theresa May ha subito una seconda sconfitta alla Camera dei Comuni. Prima del voto, il capo negoziatore per la Ue, Michel Barnier, aveva twittato facendo sapere che la Gran Bretagna non otterrà dalla Ue un periodo di transizione a meno che la House of Commons ratifichi il dossier sul divorzio.

All’indomani della nuova bocciatura a danno della May, mercoledì 13 marzo 2019 il Parlamento britannico boccia il “no deal”. Resta aperta la sfida all’esecutivo e Westminster tenta d’imporre una svolta con piani di Brexit diversi.

Bocciato il “no deal”

Dopo la seconda sconfitta a danno del leader del Partito conservatore, il Parlamento britannico ha votato a maggioranza una mozione emendata in modo radicale. Così il governo ha incassato un’altra sconfitta. La mozione approvata nella serata del 13 marzo con 321 voti contro 278 resta al momento una manifestazione di volontà politica.

Alla sfida il governo ha replicato annunciando una nuova mozione che dovrebbe spingere i deputati a scegliere fra il via libera a un accordo sulla Brexit entro una settimana (mercoledì 20 marzo 2019). A ciò seguirebbe la richiesta all’Ue di un rinvio tecnico limitato al 30 giugno per l’approvazione della legislazione connessa, e quella di un rinvio a più lungo termine che obbligherebbe fra l’altro il Regno a partecipare alle elezioni europee di maggio. Così informa Ansa.

La risposta di Jeremy Corbyn

La nuova bocciatura sulla mozione anti-no deal segna la necessità che sia “il Parlamento a prendere il controllo” del processo verso la Brexit. Queste le parole del leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, definendo a questo punto “inevitabile” la richiesta all’Ue di un rinvio della Brexit. Corbyn, inoltre, ha addossato la responsabilità alla premier Tory, annunciando l’avvio di consultazioni trasversali del Labour per cercare un accordo di compromesso che possa essere votato da una maggioranza della Camera dei Comuni.

La Commissione europea si è rivolta ai parlamentari britannici dei Comuni, dichiarando che non è sufficiente votare contro il “no deal”, “dovete trovare un’intesa per un accordo“, riporta l’Ansa.

Il governo sulla Brexit

Il tema della Brexit è stato al centro del tradizionale pranzo di lavoro al Quirinale in vista del prossimo Consiglio europeo, ricorda ancora l’Ansa.

Il governo è in attesa di capire gli sviluppi, ma sta predisponendo dei provvedimenti in caso di no deal. Alla colazione era presente il premier Conte, i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e i ministri interessati.