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Algeria, il popolo vuole rimuovere il presidente malato Bouteflika

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Il popolo algerino e l'esercito stanno protestando contro la presidenza di Abdulaziz Bouteflika: molto malato e non più in grado di governare.

L’Algeria è al centro di importanti proteste da alcune settimane. I cittadini di Algeri e di altre grandi città del paese nordafricano sono scesi in piazza per protestare contro le “modalità” con il quale si sta svolgendo il quinto mandato del presidente Abdulaziz Bouteflika. In seguito alle proteste, lo scorso 11 marzo, Bouteflika ha annunciato che non si ricandiderà e ha rinviato le elezioni, inizialmente previste per il 18 aprile. Abdulaziz Bouteflika è in carica dal 1999. Dal 2013, in seguito a un ictus, le sue condizioni di salute si sono aggravate.

Il capo dell’esercito contro Bouteflika

Nella stessa occasione però Bouteflika ha annunciato la creazione di una conferenza nazionale per scrivere una nuova Costituzione. Con una lettera Bouteflika ha poi dichiarato che il popolo algerino deciderà come dovrà essere fatta la nuova carta costituzionale tramite un referendum. L’esercito e i magistrati del paese si erano schierati apertamente contro il presidente e a favore dei manifestanti. Ahmed Ghaid Salah, capo di Stato maggiore dell’Esercito algerino, aveva invocato l’applicazione dell’articolo 102 della Costituzione, per rimuovere il presidente per infermità, in seguito all’ictus che lo ha reso quasi del tutto inabile dal 2013. Gaid Salah ha dichiarato che è “imperativo adottare una soluzione per uscire dalla crisi, che soddisfi le legittime richieste del popolo algerino, e che garantisca il rispetto delle disposizioni della Costituzione e il mantenimento della sovranità dello Stato”.

L’iter di sfiducia al presidente

L’articolo prevede che, qualora il presidente della Repubblica non sia in grado di svolgere le sue funzioni a causa di una malattia grave e duratura, il Consiglio costituzionale si riunisce per fare le verifiche del caso e può proporre al parlamento di dichiarare lo stato di infermità. Il parlamento a quel punto può dichiarare, a maggioranza dei due terzi dei membri, lo stato di infermità del presidente della Repubblica e affidare la carica di capo dello Stato ad interim, per un periodo massimo di 45 giorni, al presidente del Consiglio della Nazione. Dopo 45 giorni il parlamento – se persistono le condizioni di malattia grave – può dichiarare vacante la presidenza e può chiedere al presidente del Consiglio della Nazione di assumere la carica di capo dello Stato per altri 90 giorni.