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Attentato al Bataclan: chi erano le giovani vittime

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Quattro anni fa l'attentato al Bataclan di Parigi. Il ricordo della band: "La gente era terrorizzata, si fingevano morti"

Era il 13 novembre 2015 quando Parigi è stata teatro di una serie di attacchi terroristici poi rivendicati dallo Stato Islamico. Gli attacchi si concentrarono nel primo, decimo e undicesimo arrondissement di Parigi e allo stadio Saint Denis. Tre sono state infatti le esplosioni nei pressi dello stadio e numerose le sparatorie nelle altre parti della città. Quella più sanguinosa è stata registrata al teatro Bataclan, dove in quel momento si stava svolgendo il concerto rock del gruppo statunitense Eagles of Death Metal: il bilancio fu di 90 vittime.

Attentato al Bataclan: le giovani vittime

Al momento dell’attentato, il locale era pieno di giovani che si erano riuniti per trascorrere una serata in compagnia e spensierata. Tra loro c’era anche l’italia Valeria Solesin 28enne veneziana trasferitasi a Parigi per un dottorato in demografia alla Sorbona. La cosa maggiormente drammatica, tuttavia, è che tra le vittime ci sono stati tantissimi giovani di età compresa tra i 17 e i 26 anni: Victor Munoz (25 anni), Anna Pétard-Lieffrig (24 anni), Justine Moulin (23 anni), Nohemi Gonzalez (23 anni), Chloé Boissinot (25 anni), Lola Ouzounian (17 anni), Ariane Theiller (24 anni), Hugo Sarrade (23 anni), Lola Salines (20 anni), Estelle Rouat (25 anni), Valentin Ribet (26 anni), Caroline Prenat (24 anni), Marie Mosser (24 anni), Marie Lausch (23 anni), Marion Jouanneau (24 anni), Suzon Garrigues (21 anni), Mathias Dymarski (22 anni, morto con la fidanzata), Romain Dumet (25 anni), Elif Dogan (26 anni), Baptiste Chevreau (24 anni), Elodie Breuil (23 anni), Maxime Bouffard (26 anni).

Il ricordo della band

A quattro anni di distanza, gli Eagles of Death Metal, band sul palco al momento dell’attentato, hanno ricordato quella drammatica notte: “Molte persone si sono nascoste nel nostro camerino, e gli assassini sono riusciti a entrare e li hanno uccisi tutti, tranne un ragazzo che si era nascosto sotto la mia giacca di pelle – ha detto il fondatore del gruppo -. In giro le persone si fingevano morte, erano terrorizzate. Molte persone hanno fatto scudo con il proprio corpo per altre persone” hanno detto. I membri della band sono riusciti a salvarsi tutti scappando da un’uscita secondaria poco dopo i primi spari.