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Patrick Zaki, l'ambasciata italiana rassicura: "Detenuto in buone condizioni"

Patrick Zaki carcere

Patrick Zaki sarebbe detenuto in una stazione di polizia di Mansoura in buone condizioni: adesso rischia l'ergastolo.

Patrick George Zaki arrestato lo scorso 6 febbraio, al suo arrivo all’aeroporto del Cairo con accuse di “diffusione di notizie false, mettere in pericolo la sicurezza nazionale e incitamento alle proteste” sarebbe detenuto in una stazione di polizia in Egitto in buone condizioni. È quanto fa sapere l’ambasciata italiana in Egitto. La dichiarazione arriva dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, durante il Question time alla Camera: Patrick George Zaki, il giovane attivista, iscritto ad un master all’Università di Bologna “è attualmente detenuto, in buone condizioni, nella stazione di polizia di Mansoura”.

Le condizioni di Patrick Zaki

Attualmente il giovane attivista rischia l’ergastolo come fa sapere Wael Ghali, uno dei suoi legali che ha lanciato l’allarme: Zaki rischia l’ergastolo. Non è accusato di terrorismo, ma di un’accusa peggiore, rovesciamento del regime al potere, per la quale la pena, secondo la legge, è il carcere a vita”. Il legale aggiunge inoltre che la custodia cautelare “può durare fino a due anni, rinnovata ogni 15 giorni, e talvolta tale detenzione può protrarsi anche oltre i due anni”.

Gli arresti in Egitto

Secondo una stima di Amnesty International al Cairo sarebbero state arrestate almeno 4mila persone per prevenire ulteriori manifestazioni. Lo scorso autunno 2019 sono stati contati oltre 60 mila prigionieri politici dopo il golpe militare del 3 luglio 2013. la Procura Suprema per la Sicurezza di Stato è stata anche accusata dal Think Tank di abusare costantemente delle leggi antiterrorismo per estendere la definizione di terrorismo e annullare qualsiasi garanzia prevista dalla Costituzione per gli imputati.