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Bambina bullizzata a scuola in Messico: umiliata anche dal preside

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In Messico una bambina bullizzata è stata costretta a cambiare scuola dopo che anche il preside del suo istituto ha minimizzato le sue sofferenze.

Arriva dal Messico una triste storia di bullismo che ha per protagonista una bambina frequentante il primo anno di scuola media in un istituto di Ciudad Acuña, nei pressi del confine con gli Stati Uniti. La bambina è stata infatti presa di mira da una sua compagna più grande, ma nonostante le ripetute vessazioni subite i suoi docenti non avrebbero fatto nulla per risolvere la faccenda e anzi il preside della scuole avrebbe cercato di minimizzare l’accaduto ridendo persino di lei.

Bambina bullizzata a scuola in Messico


Come è possibile vedere anche in un video diffuso dai suoi familiari, la bambina viene costantemente malmenata dalla compagna di scuola senza che la professoressa li presenta intervenga per fermare la violenza. A corredo del video appariva infatti la seguente didascalia: “Aiutatemi a diffondere questo video, il Ministero dell’Istruzione deve sapere. Mia nipote ora ha paura di andare a scuola, i suoi voti sono peggiorati e il preside ha riso di lei dopo che gli abbiamo detto che la ragazza poteva morire”.

Una volta recatisi nell’ufficio del preside, i genitori della bambina sono stati spiazzati dalle frasi che questo ha utilizzato per giustificarsi: Non posso controllare 400 studenti. I genitori hanno poi rivelato come il dirigente scolastico abbia tentato di sottovalutare la reale gravità degli episodi: “Quando abbiamo detto al preside che nostra figlia poteva morire, lui si è messo a ridere e ha minimizzato l’accaduto”.

L’alunna cambierà scuola

A seguito del clamore mediatico suscitato dalla vicenda alla bambina è stata offerta una borsa di studio, che le consentirà di proseguire il suo percorso scolastico in un altro istituto: “Vi ringrazio davvero tanto per il vostro sostegno, ma questo non deve continuare a succedere. Mia nipote cambierà scuola, ma i bulli continueranno ad aggredire altri compagni di scuola e il corpo docente continuerà a minimizzare l’accaduto.