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Coronavirus, in corsia nonostante la gravidanza: "Non sono un'eroina"

Coronavirus, medico e futura mamma in corsia nonostante la gravidanza

"Ci sono molte ragioni per cui stiamo ancora lavorando": le parole del medico in corsia durante il coronavirus, nonostante la gravidanza.

Taylor Poynter, medico del pronto soccorso dell’ospedale di Chicago, è in prima linea contro il coronavirus nonostante la gravidanza. La donna è alla 31esima settimana di gravidanza, per questo ha ricevuto numerose critiche sui social e di persona. “Non andiamo al lavoro pensando di essere delle eroine. A tutti quelli che hanno sentito il bisogno di giudicare noi future mamme che lavoriamo in prima linea, chiedo di pensare prima di parlare. — ha scritto su Instagram Taylor Poynter — Ci sono molte ragioni per cui una futura mamma continua a lavorare.”

Coronavirus, medico in corsia nonostante la gravidanza

Taylor Poynter è medico al pronto soccorso di Chicago e ha continuato a lavorare per fronteggiare l’emergenza coronavirus nonostante fosse incinta, e in uno degli Stati maggiormente colpiti dall’epidemia. Per questa ragione la donna ha ricevuto molte critiche, sia via social che di persona. Molti le hanno chiesto perché non restasse a casa, dato che restare a contatto con pazienti Covid-19 avrebbe messo a repentaglio non solo la sua salute, ma anche quella del bambino.

Taylor Poynter ha deciso di rompere il silenzio e spiegare le sue ragioni con un post su Instagram, corredato di foto con il pancione in bella vista.

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after receiving some nasty comments about working in the ED while being pregnant, let’s clarify how most of us pregnant mommas feel. We don’t want to work closely with these patients. We don’t “choose” to put ourselves or babies in harms way. We would prefer to be sitting at home. We deeply want to protect our child that we have yet to meet. We have heightened anxiety and fear compared to people staying home. We are emotional. We don’t go into work thinking, “wow, I’m such a hero.” We grieve the unknown. For anyone who has felt the need to judge pregnant mommas working on the frontlines, please think before you speak. Some of us are the main income source, we don’t get to stay home. Some women are being told they aren’t allowed to work due to being pregnant, and then are told they can’t use their pto. Some of us can’t use our pto now and afford maternity leave. We don’t have the luxury of staying home. There are a lot of reasons pregnant women are still working, but none of us are doing it because we want to. Praying peace and against all fear in my fellow soon to be mommas ?

Un post condiviso da Taylor Poynter || ER PA-C (@taylorpoynter_) in data: 15 Apr 2020 alle ore 10:01 PDT

In primis ha spiegato che andare al lavoro alla 31esima settimana di gravidanza è per lei (e per tutte le donne che lo stanno facendo) una fonte di stress e paura. Non vuole essere chiamata eroina, perché sta solo facendo il suo lavoro di medico, a maggior ragione in un momento emergenziale come quello della pandemia di coronavirus.

“Pensare prima di parlare”

In secondo luogo lancia un invito alle persona che sentono il bisogno di giudicare la sua decisione e quella delle altre future mamme ancora al lavoro: l’invito è quello di pensare prima di parlare. Esistono molte ragioni per cui una donna in gravidanza è costretta a lavorare e molte circostanze che le impediscono di chiedere il congedo parentale.

“Alcune di noi sono l’unica fonte di reddito della propria famiglia. Non possiamo restare a casa. Ad alcune di noi non è stato permesso lavorare in gravidanza, ma allo stesso tempo non ci è stato concesso il congedo parentale. Alcune di noi non possono chiedere il congedo parentale. Non abbiamo il lusso di poter restare a casa. Ci sono molte ragioni per cui alcune donne in gravidanza continuano a lavorare, ma la maggior parte di noi non lo fa perché lo vuole”.