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Coronavirus negli Usa, Trump: "Primi nei contagi? Un onore"

La conferenza stampa di Trump sul coronavirus

Per il presidente Usa, Donald Trump, il primato dei contagi da coronavirus è un onore perché denota l'efficacia dei test finora effettuati.

Per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, essere primi nei contagi da coronavirus fa onore ai test made in Usa, a detta sua “i migliori” in assoluto. Colpiscono le dichiarazioni del tycoon mentre il numero dei contagi nel Paese continua a salire. L’amministrazione di Washington, però, vede le cifre come risultato di attendibilità dei test con i tamponi: “I nostri sono molto meglio“.

Trump: “Test Usa sui contagi, i migliori”

Secondo gli ultimi dati forniti dalla John Hopkins University, al 20 maggio negli Usa contano un milione di casi positvi al Covid-19 e 92mila decessi. Un aumento che va in parallelo con quello sui tamponi: secondo il Centro di Controllo delle Malattie, su tutto il territorio statunitense finora sono stati effettuati 12,6 milioni di test. Mentre dalla Casa Bianca rassicurano, l’opinione pubblica si mostra preoccupata. Il 14 maggio scorso, il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha fatto notare che negli Usa si sono registrati almeno 150 contagi fra bambini: un dato allarmante per il primo cittadino della Grande Mela, ripreso anche da Anthony Fauci, l’immunologo a capo della task force sul coronavirus alla Casa Bianca.

Coronavirus e Usa, tante dichiarazioni

Con le sue ultime dichiarazioni, il presidente Donald Trump smentisce quanto affermato pochi giorni fa. Durante una visita all impianto di approvvigionamento medico ad Allentown, in Pennsylvania, il presidente Usa aveva risposto che i test sono sopravvalutati: “Abbiamo più casi di chiunque altro al mondo, ma perché? Perché facciamo più test. Quando fai il test, scopri che c’è qualcosa che non va nelle persone. Se non avessimo effettuato alcun test, avremmo pochissimi casi. È buon senso. Testiamo molto di più” aveva dichiarato. Di recente, Trump ha scatenato le polemiche quando ha difeso l’idrossiclorochina dicendo di farne personalmente uso.

“Sull’idrossiclorochina ci sono grandi studi dell’Italia” ha rimarcato il tycoon, ricordando di prendere almeno una pillola al giorno del farmaco antimalarico, nonostante gli effetti collaterali elencati dalla comunità scientifica.