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Coronavirus in Cile, il Presidente: "Il sistema sanitario è quasi al limite"

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Dopo l'aumento dei casi di coronavirus e l'incremento dei pazienti in terapia intensiva, il sistema sanitario del Cile è quasi giunto al limite.

L’aumento dei casi di coronavirus in Cile ha portato il sistema sanitario nazionale quasi al limite delle sue possibilità: ad affermarlo è stato il Presidente Sebastian Piñera dopo aver fatto visita ad un ospedale di Santiago, città con il maggior numero di contagi, dove ha potuto constatare il notevole incremento di richieste di posti di terapia intensiva e di ventilatori polmonari.

Coronavirus in Cile

Stando ai dati aggiornati al 23 maggio, i pazienti intubati erano pari a 1.750, occupando circa l’85% dei posti totali disponibili che sono 2.068. Il sistema sanitario sta lavorando per ampliare i reparti tanto che in venti giorni sono stati creati più di 500 nuovi posti, anche se dato l’aggravarsi della situazione e il lungo periodo di permanenza potrebbero non essere sufficienti. Il Presidente ha anche annunciato l’apertura di un nuovo ospedale da campo nella capitale.

I casi sono infatti in continuo aumento e nella sola giornata di domenica 24 maggio ne sono stati diagnosticati altri 3.709. Le autorità hanno pertanto optato per inasprire le norme di isolamento bloccando totalmente le grandi città, approvando al contempo misure di sostegno al reddito con l’erogazione di un contributo di emergenza.


Il governo ha però annunciato che questa situazione non può durare a lungo e bisognerà presto tornare alla riapertura delle attività economiche perché “il Cile non può stare perennemente in quarantena“. Stessa situazione anche in altri stati dell’America meridionale come il Brasile che in breve tempo è diventato il secondo paese al mondo per numero di positività, superato soltanto dagli Stati Uniti.