Per ben 26 anni una donna ha vissuto segregata in Russia, tenuta in ostaggio da sua madre, Tatyana. La signora la nutriva con cibo per gatti e pane raffermo, solo così riusciva a tenerla in vita nella trappola che lei aveva costruito per “proteggerla” dai mali del mondo.
Russia: donna segregata per 26 anni
La 42enne Nadezhda Bushuyeva ora è un essere umano fragile e traumatizzato, che non vede la luce del sole da quando lasciò la scuola. Un giorno sua madre, commessa in un negozio ormai in pensione, si è ammalata e ha avuto bisogno di un ricovero ospedaliero. Quando gli ambulanzieri sono andata a prendere l’anziana signora, hanno scoperto gatti morti tutt’intorno alla casa, un’infestazione di ratti e una donna in pessime condizioni di salute: malnutrita e sporca, dormiva sul pavimento dello scantinato.
“I gatti hanno più diritti di quanti non ne abbia io”, ha dichiarato Nadezhda alla polizia. Non si lavava da 10 anni, i suoi capelli erano ridotti in condizioni terribili. Sembra che sua madre le avesse insegnato, manipolandola, che fosse troppo pericoloso per lei uscire di casa, giustificando così il comportamento maniacale e gli abusi nei suoi confronti.
“Ho mangiato anche cibo avariato”
Alcuni giornalisti le hanno chiesto perché non avesse mai tentato di scappare, lei ha risposto così: “Dove sarei potuta andare? Non so nulla del mondo né conosco nessuno. Ho mangiato ciò che mi veniva dato, a volte anche cibo marcio”.
A seguito di una perizia psichiatrica, madre e figlia sono state giudicate mentalmente sane. Questo ha impedito quindi alle autorità di prelevare la donna dalla casa: “Abbiamo cercato di persuadere Nadezhda a cambiare vita ma continua a ripeterci che non ha bisogno di questo, che ama la vita che vive“, ha dichiarato Larisa Mikhayeva, direttrice del Dipartimento di assistenza sociale del distretto Vachovsky.