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Coronavirus, allarme in Spagna: Sanchez annuncia l'uso dell'esercito

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Il coronavirus in Spagna circola a grande velocità, 10 volte di più di quanto non lo faccia in Italia.

In Europa preoccupano molto i dati dell’emergenza coronavirus riferiti alla Spagna dove, negli ultimi 14 giorni, ci sono stati 152,7 casi positivi ogni 100mila abitanti. Una circolazione del virus altissima che, come riporta il Messaggero, è pari a 10 volte quella italiana (13,3 positivi ogni 100mila abitanti). In Spagna, purtroppo, a crescere non sono solo i positivi, ma anche i ricoveri e coloro che necessitano di terapia intensiva. Il premier Sanchez ha annunciato che ricorrerà anche all’uso dell’esercito per far rispettare le norme anti Covid.

Sanchez: “Useremo l’esercito”

L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa nella giornata del 25 agosto. Sono 2mila i militari che il governo Sanchez metterà a disposizione delle autorità regionali per aiutarle nel controllo dei contagi, in particolare per il tracciamento dei casi.

La circolazione del coronavirus in Spagna

La seconda ondata spagnola sta comportando dei gravi danni anche a livello economico, soprattutto nel settore turistico. A luglio le presenze in hotel sono calate del 73,4% rispetto allo stesso mese del 2019, a 11,5 milioni. Il dato segna comunque un recupero rispetto ad aprile (100%), maggio (99,2%) e giugno (95,1%). Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica, i pernottamenti dei residenti in Spagna sono diminuiti del 50%, a 7,4 milioni, mentre quelli degli stranieri sono scesi dell’85,7%, a 4,1 milioni. In totale, a luglio 4,3 milioni di viaggiatori hanno soggiornato in strutture alberghiere spagnole, di cui 3,2 spagnoli e 1,1 milioni stranieri.

La Spagna dunque è l’osservata speciale in Europa, ma dietro di lei ci sono molti altri paesi che hanno dei seri problemi nella gestione del coronavirus, con quest’ultimo che circolare in maniera molto decisa. In relazione all’incidenza di casi positivi nelle ultime due settimane, dietro la Spagna ci sono Malta (121,2 ogni 100mila abitanti), il Lussemburgo (96,3), la Romania (87,2), la Francia (59,8), la Croazia (57,8) e il Belgio (56,2). Importante specifica che i dati sull’incidenza dei positivi in base al numero di abitanti dipendono ovviamente dal numero dei tamponi di ogni nazione, quindi i confronti vanno ponderati. I Paesi con il dato più basso, inferiore anche a quello dell’Italia che comunque è tra i migliori, sono la Lettonia (2,3), l’Ungheria (4,9) e la Finlandia (5,5).