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Afroamericano morto negli Usa, nuovo video choc a Rochester

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L'afroamericano Daniel Prude è morto per asfissia dopo essere stato ammanettato ed incappucciato dagli agenti di polizia negli Usa.

Nuovo caso di afroamericano morto dopo essere stato fermato dalla polizia negli Usa. La notizia sta scatenando una nuova ondata di polemiche. I familiari di Daniel Prude, 30enne con disturbi mentali, hanno infatti deciso di diffondere il video choc nel quale si vede il giovane ammanettato ed incappucciato dagli agenti. La polizia era intervenuta poiché Prude correva nudo per strada a Rochester, un sobborgo alle porte di New York. Gli agenti hanno premuto il viso dell’uomo sull’asfalto per almeno due minuti.

Afroamericano morto negli Usa

Daniel Prude è deceduto asfissiato sette giorni dopo in ospedale, dove era stato ricoverato in fin di vita. Stando alle prime informazioni l’episodio risalirebbe al 30 marzo scorso, ovvero circa due mesi prima della morte dell’afroamericano George Floyd, avvenuta il 25 maggio a Minneapolis. Bisogna ricordare che da allora le proteste negli Stati Uniti contro la polizia non si sono più fermate. Più episodi con protagonisti afroamericani e poliziotti sono venuti alla luce, infiammando di fatto un clima già tesissimo.

“Era indifeso, nudo a terra”

La morte di Prude presenterebbe diversi elementi in comune con quella di Floyd. L’uomo era originario di Chicago ma era in visita a Rochester dal fratello Joe. Proprio quest’ultimo aveva chiamato la polizia a causa dei problemi mentali di Daniel. “Era indifeso, nudo per terra. Era già ammanettato. – ha detto Joe Prude – Quanti altri fratelli devono morire affinché la società capisca che tutto questo deve finire?”.

Indagine indipendente sul decesso

Sul caso dell’afroamericano morto a Rochester è intervenuto il procuratore generale Letitia James. “La morte di Daniel Prude è una tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia. – ha commentato James – Condivido le preoccupazioni della comunità nel garantire un’indagine indipendente sulla sua morte e sostengo il loro diritto di protestare. Lavoreremo instancabilmente per fornire trasparenza e responsabilità”.