> > Patrick Zaky alla sorella: "In carcere perché difendo i diritti umani"

Patrick Zaky alla sorella: "In carcere perché difendo i diritti umani"

Testimonianza

Patrick Zaky ha ricevuto una visita presso il carcere di Tora da parte della famiglia: l’incontro è stato, poi, raccontato dalla sorella Marise.

Patrick Zaky, ancora prigioniero presso il carcere di Tora, ha potuto ricevere la visita dei genitori e della sorella Marise.

Il messaggio di Patrick Zaky agli amici di Bologna

L’incontro avvenuto in carcere tra Patrick Zaky e la sua famiglia è stato raccontato dalla sorella Marise in un’intervista a Fanpage. Durante l’incontro, Patrick Zaky ha consegnato alla sorella un biglietto di auguri e un messaggio destinati agli amici conosciuti durante la sua frequentazione dell’Università di Bologna.

buon natale da patrick zaky

Riferendosi ai colleghi bolognesi, Marise ha dichiarato: «Patrick non li ha mai dimenticati e, più volte, durante l’incontro, ha detto di voler tornare in Italia, al suo master. Continua ad augurarsi che nessuno di quelli che ha conosciuto abbia dimenticato che è in carcere. Io gli ho assicurato che nessuno lo ha messo da parte e che, ogni giorno, i suoi amici cercano di mantenere alta l’attenzione su di lui. Mio fratello ha voluto mandare gli auguri in italiano: una cosa molto carina da parte sua che dimostra che la persona gentile che conosco non se n’è mai andata, nonostante il carcere».

La confessione di Patrick Zaky alla sorella Marise

La visita, tuttavia, ha reso ulteriormente evidenti i disagi vissuti dal 29enne attivista, soprattutto in relazione al suo attuale stato di salute. Marise, infatti, ha raccontato di averlo trovato notevolmente dimagrito e afflitto da lancinanti dolori alla schiena. A questo proposito, la sorella di Patrick Zaky ha affermato: «Patrick ha chiesto dei medicinali, ma non vuole farsi visitare in carcere. Vorrebbe il suo medico italiano, del quale si fidava molto. Ormai non si sottopone a visite mediche da mesi. All’inizio, teneva duro pensando che il carcere fosse solo un errore di valutazione e che ci fosse stato uno scambio di persona. Poi, col tempo, ha capito che volevano arrestare proprio lui. Il perché non è ancora chiaro ma Patrick è convinto di essere in carcere per il suo lavoro di attivista nella difesa dei diritti umani».

Il rilascio dal carcere previsto per il 2021

Sulla base della testimonianza fornita da Marise, Patrick Zaky non nutre alcuna speranza nell’ipotesi di essere rilasciato prima del 7 gennaio 2021, in modo tale da potersi ricongiungere con la propria famiglia in occasione dell’imminenteNatale copto. Intanto, dopo la visita, Marise ha indirizzato un appello agli attivisti di tutto il mondo, esortandoli con più veemenza a tenere i riflettori puntati sul caso del fratello Patrick, nel tentativo di accelerarne la scarcerazione.