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Vaccino Covid, polemiche in Francia per i ritardi nelle somministrazioni

vaccino francia

È polemica in Francia sui ritardi con cui prosegue la somministrazione dei vaccini anti Covid: per molti la colpa è dell'eccessiva centralizzazione.

Mentre nel resto d’Europa la somministrazione dei vaccini anti Covid sta procedendo spedita, in Francia è polemica per i forti ritardi accumulati fin dall’inizio della campagna vaccinale. L’obiettivo di Parigi era infatti quello di immunizzare almeno un milione di persone entro la fine di gennaio, ma all’alba di lunedì 11 soltanto 80mila cittadini hanno ricevuto il vaccino. Una cifra di gran lunga inferiore a quelle raggiunte dagli altri paesi, che getta ombre di scetticismo e inefficienza sull’intero sistema sanitario francese, da molti accusato di eccessiva centralizzazione e burocratizzazione.

Francia, ritardi nella somministrazione dei vaccini

Il magro risultato ottenuto finora dalla Francia contrasta peraltro con il gran numero di dosi che il paese transalpino aveva ricevuto alla fine del mese di dicembre: 19.500 a fronte delle 9.750 spedite invece alla maggior parte degli altri paesi europei, Italia inclusa. Inizialmente la vaccinazione in Francia era riservata soltanto alle persone anziane ricoverate all’interno delle case di riposo, venendo successivamente estesa agli operatori sanitari over 50. Entro la fine di gennaio le autorità prevedono di estenderla ulteriormente a tutte le persone over 75.

Una situazione incresciosa, in merito alla quale sono in molti ad accusare l’elevata burocrazia che si cela dietro alle procedure per la somministrazione di un vaccino (Attualmente infatti servono in media ben cinque giorni per poter raccogliere il consenso degli anziani a farsi vaccinare). I ritardi nelle somministrazioni non hanno ovviamente lasciato di buon umore il presidente Emmanuel Macron, che in un’intervista rilasciata al Journal du Dimanche ha dichiarato: “Siamo su un ritmo da passeggiata in famiglia, non è né all’altezza del momento né all’altezza dei francesi. La situazione deve cambiare in modo radicale, e velocemente. C’è stata una lentezza ingiustificabile”.

L’eccessiva centralizzazione

Anche l’eccessiva centralizzazione organizzativa è però finita sotto attacco, con il presidente della Regione Grand Est Jean Rottmer che ha affermato: “È irresponsabile oggi continuare a decidere, organizzare e gestire la Francia in questo modo. […] Chiedo di consentire alle collettività locali, quando lo stock europeo sarà terminato, di poter ordinare autonomamente i vaccini e di poterli mettere a disposizione della nostra popolazione”.

Coprifuoco anticipato alle 18

A margine di ciò continuano allo stesso tempo a registrarsi nuovi contagi di coronavirus, che non accennano a diminuire nonostante la fine delle festività natalizie. Per arginare questo nuovo aumento dei casi, il governo francese ha deciso di anticipare il coprifuoco dalle 20 alle 18 in 8 dipartimenti dello stato, che si aggiungono ai 15 in cui le restrizioni sugli orari erano già in vigore già da una settimana.