Nella giornata del 15 gennaio di è dimesso il governo olandese guidato dal primo ministro Mark Rutte, a seguito di uno scandalo sui sussidi per l’infanzia scoppiato nelle ultime settimane e che ha coinvolto anche personalità politiche esterno all’attuale esecutivo. Il governo di Rutte continuerà tuttavia a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti fino al prossimo marzo, quando nei Paesi Bassi si terranno le elezioni per le quali il principale favorito è proprio il presidente uscente già vincitore dell’ultima tornata.
Terugkijken: de verklaring van premier Rutte over het ontslag van het kabinet. pic.twitter.com/d3rGHtKaIb
— Mark Rutte (@MinPres) January 15, 2021
Paesi Bassi, cade il governo di Mark Rutte
La caduta del governo di Mark Rutte, in carica come primo ministro dal lontano 2010, è dovuta al contenuto di un rapporto parlamentare che ha evidenziato i metodi con cui a partire dal 2012 lo stato aveva chiesto indietro i sussidi per l’infanzia erogati a circa 20mila famiglie bisognose, accusandole di frode. Come è emerso successivamente però, la richiesta di restituzione dei sussidi per la crescita dei figli era basata su di un errore burocratico, anche se nel frattempo centinaia di famiglie – circa la metà delle quali di origine straniera – si erano indebitate fino al collo per riuscire a restituire la somma ricevuta in precedenza.
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Nonostante le scuse ufficiali del governo e l’erogazione di un indennizzo di 30mila euro a ciascuna delle famiglie ingiustamente accusate di frode, lo scandalo non ha accennato a placarsi. Nei giorni scorsi infatti, un’associazione che riunisce le famiglie coinvolte nella vicenda ha fatto causa allo stato, citando tra i responsabili della cosa anche l’attuale ministro delle Finanze Wopke Hoekstra, considerato da molti il più papabile successore di Rutte alla guida del paese.
Il commento del primo ministro
Nell’annunciare le proprie dimissioni, Rutte ha citato lo scandalo dei sussidi chiedendo nuovamente scusa per gli errori commessi dalle istituzioni olandesi: “Persone innocenti sono state criminalizzate, e le loro vite sono state distrutte. […] Qualcosa è andato terribilmente storto”. Per la stessa ragione, nella giornata di giovedì aveva presentato le dimissioni anche il leader del Partito Laburista Lodewijk Asscher, dal 2021 al 2017 ministro per gli Affari Sociali nonché vice dello stesso Rutte.