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Usa, Corey Johnson giustiziato nonostante avesse il Covid

Corey Johnson

Corey Johnson, ex narcotrafficante, è stato giustiziato nonostante il Covid, che lo ha portato ad una sofferenza maggiore.

Corey Johnson, ex narcotrafficante, è stato giustiziato ieri, 14 Gennaio, negli Stati Uniti, nonostante fosse positivo al Covid-19. A riportare la notizia sono stati i media americani. L’uomo era stato condannato a morte per il suo coinvolgimento in 10 omicidi. I social si erano mobilitati per cercare di salvargli la vita, proprio come è accaduto per Lisa Montgomery.

Corey Johnson giustiziato

Un tribunale aveva deciso di sospendere l’esecuzione di Corey Johnson e di un altro condannato a morte, Dusting Higgs, perché i due erano risultati positivi al Coronavirus perché le cattive condizioni dei polmoni avrebbero portato ad una sofferenza maggiore. Una corte d’appello federale, però, ha revocato questo stop e così la Corte Suprema ha dato il via libera all’esecuzione di Johnson, che ha ricevuto l’iniezione letale. L’esecuzione di Dustin Higgs, condannato per il rapimento e l’uccisione di tre giovani donne vicino a Washington nel 1996, è prevista per la giornata di oggi, 15 gennaio.

Corey Johnson era un afroamericano di 52 anni, membro di una gang responsabile di 10 omicidi nello Stato della Virginia nel 1992. L’uomo è stato giustiziato con un’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. “Avrei voluto chiedere scusa prima, ma non sapevo come. Spero troverete pace” sono state le ultime parole di Johnson, rivolte ai familiari delle sue vittime. A causa delle condizioni dei suoi polmoni, e di quelli di Higgs, l’iniezione letale avrebbe potuto causare sofferenze maggiori, proibite dalla Costituzione, per questo un giudice aveva posticipato l’esecuzione di alcune settimane. Un tribunale d’appello ha voluto ribaltare il verdetto, così la Corte Suprema ha deciso per l’esecuzione immediata.