Esattamente un anno fa la Cina era nella morsa dell’epidemia da coronavirus diventando in poco tempo il Paese malato del mondo, quello dal quale tutti cercavano di stare alla larga e dal quale si illudevano di essere lontani. Dodici mesi dopo lo scenario è completamente diverso, con l’epidemia che è diventata una pandemia e con mezzo mondo in lockdown per contenere la diffusione del virus. Se in Italia, ad esempio, è ancora tutto chiuso e a gran fatica si cerca una via per tornare alla normalità, in Cina la vita sembra essere ripresa e per questo le persone possono uscire, andare a cena e anche al cinema. Le sale hanno infatti riaperto, seppur con qualche limite di capienza pari a 3/4 dei posti disponibili.
In Cina riaprono i cinema
Questo è in Oriente il periodo della Festa di Primavera, ovvero il Capodanno cinese, da sempre un momento molto importante d’incasso per le sale cinematografiche e i dati più recenti sembrano confermare introiti per i cinema in linea con quelli degli scorsi anni. Nel giorno di Capodanno sono stati superati i 500 milioni di euro di entrate.
Se si guarda poi ai titoli che più hanno interessato i cittadini cinesi si scopre che i dieci lungometraggi che più hanno guadagnato sono tutti di produzione nazionale. Il dato mette in crisi Hollywood e i suoi blockbuster internazionali che molto faticano in questo momento nella loro realizzazione. Il mercato americano del cinema, così come quello europeo, è in stallo per l’incertezza nel sapere dove si potrà trasmettere un proprio film. Le piattaforma in streaming scontano infatti il limite della media diffusione e sopratutto non garantiscono incassi paragonabili a quelli del botteghino del cinema. Un mercato che cambia e che potrebbe mutare fortemente nella concezione mondiale che si ha del settore cinematografico.