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Femminicidio Bologna, Giovanni Padovani pretendeva un video ogni 10 minuti

Giovanni Padovani

L'uomo chiedeva pressantemente alla ex filmati o fotografie in cui fossero ben visibili ora e luogo in cui si trovava. 

Continuano ad emergere nuovi dettagli sul femminicidio di Bologna commesso da Giovanni Padovani ai danni dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi. Nell’ordinanza con cui ha convalidato il suo arresto, il giudice ha descritto l’uomo come animato da un irrefrenabile delirio di gelosia e incapace di accettare con serenità il verificarsi di eventi avversi come la cessazione di un un rapporto, per di più caratterizzato da incontri sporadici. Tutti segnali definiti come manifestazioni di “eccezionale pericolosità e assoluta incontrollabilità“.

Giovanni Padovani: “Voleva un video ogni dieci minuti”

Ad aggiungere ulteriori dettagli in merito al comportamento ossessivo di Giovanni è stato il legale della sorella della vittima, Giampiero Barile. Costui ha spiegato come la tenesse “sotto scacco a distanza” chiedendole pressantemente foto e video, più volte al giorno, del luogo in cui si trovava e delle persone che frequentava.

La stessa Alessandra, nella denuncia che aveva presentato per stalking a luglio, aveva spiegato che l’ex pretendeva un filmato ogni dieci minuti da inviare su Whatsapp dove fossero ben visibili ora e luogo. Una richiesta arrivata perché sospettava dei tradimenti che, se non adempiuta in breve tempo, “arrivavano scenate“.

Il Gip: “Intensità del delirio maniacale”

Nel descrivere la personalità di Padovani, il Gip ha parlato di “intensità del delirio maniacale” e evidenziato che le sue condotte, con appostamenti e continue chiamate, “cagionavano un perdurante e grave stato di ansia e di paura” in Alessandra al punto che la costringevano ad alterare le proprie abitudini di vita.