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Ferdinando Carretta: storia di un carnefice

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Tra i tanti crimini della storia, vi è sicuramente quella di Ferdinando Carretta. Ecco la storia di questo carnefice.

Il 6 aprile scorso è stato inaugurato a Torino il Torino Crime Festival. Il Torino Crime Festival è una vera e propria rassegna dedicata ai crimini che hanno avuto luogo nella letteratura, nel cinema, nei giornali, ecc. Il giornale di Torino, La Stampa, ha ripercorso la storia di alcuni crimini davvero eclatanti che si sono succeduti dal 1987 ad oggi.

Oggi l’attenzione sarà concentrata sulla famiglia Carretta e sulla storia di Ferdinando Carretta. Il 4 agosto del 1988, Ferdinando ha ucciso il padre, la madre e il fratello. Per 10 anni non confessa a nessuno dell’omicidio. Dopo 10 anni, svuota il sacco, raccontando quanto ha commesso alla trasmissione Chi l’ha visto. Oggi Ferdinando Carretta è libero. Ecco la sua storia.

La storia di Ferdinando Carretta

Ferdinando Carretta ha ucciso il padre, la madre e il fratello. Non vi erano più tracce né della famiglia né del camper. Molti pensavano fossero partiti per qualche viaggio in uno dei tanti paradisi fiscali sparsi per il globo. Si pensava fossero andati in qualche isola dei Caraibi o in un altro luogo remoto. In realtà, sono stati uccisi proprio da Ferdinando stesso, il quale dopo 10 anni, ha ammesso la sua colpa. L’uomo è stato assolto perché incapace di intendere e di volere e ha passato 5 anni in manicomio proprio perché insano di mente.

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Ripercorriamo quel periodo con le parole del suo legale. «È un atto di giustizia, speriamo di restituire presto questo ragazzo alla società civile». In base a quanto raccontato e si legge nelle testimonianze, l’uomo uccise senza sapere cosa stava facendo in preda a un vero e proprio raptus.

I cadaveri non ebbero mai sepoltura e furono seppelliti in una discarica nella campagna di Parma. Ferdinando Carretta, durante il processo, non si è mai presentato in aula. Ha sempre parlato e comunicato tramite videoconferenza. L’uomo ha ripercorso gli attimi dell’omicidio dei genitori dicendo: «mi sono chiuso in bagno con la pistola. L’ho caricata, mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: ora o mai più». I rapporti tra il padre e Fernando erano conflittuali e Fernando ammise di odiare il padre.

In base agli studi fatti dagli psichiatri, si è scoperto che per Ferdinando il padre era un carnefice. Con lui non riusciva a vivere, era impossibile vivere. I due discutevano spesso. Nel momento in cui il padre sorprese il figlio a fare i bisogni nel salotto, qualcosa scattò nella mente di Ferdinando e attuò il piano per uccidere il padre. Allla domanda come mai uccise anche il resto della famiglia, rispose così: «se avessi ucciso solo mio padre, mio fratello avrebbe poi ucciso me. In quanto a mia madre, se volevo rifarmi una vita dovevo eliminare anche lei. È terribile da dire, ma è così».

Il camper venne ritrovato a Milano. All’inizio, si pensava a un rapimento, a una fuga per dei debiti, ma ben presto la verità venne a galla. In seguito all’omicidio, fugge a Londra, dove condusse una vita facendo lavoretti. Dopo 10 anni a Londra, ritorna e confessa l’omicidio. L’omicidio dei genitori è avvenuto a colpi di pistola. In seguito, ha tenuto i familiari per alcuni giorni nella vasca. Poi li ha avvolti in teli di plastica, li ha caricati e li ha portati in discarica dove li ha seppelliti.