Filippo Turetta, il “bravo ragazzo” che ha ucciso a sangue freddo l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, dovrà rispondere all’accusa di sequestro di persona e omicidio volontario. È quanto rivelato dal procuratore capo di Venezia Bruno Cerchi.
Filippo Turetta, il Pm: “Accusa è sequestro di persona e omicidio volontario”
La posizione di Turetta, a seguito del ritrovamento del cadavere della 22enne che si sarebbe dovuta laureare lo scorso giovedì 15 novembre, è radicalmente mutata. “Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato”, ha spiegato a Padova il procuratore capo di Venezia.
“È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”, ha aggiunto Cerchi.
La nota della Procura di Venezia
Inoltre, per quanto riguarda Turetta, oltre al reato di omicidio previsto dall’art. 575 del Codice penale e a quello di sequestro di persona previsto all’art. 605, la magistratura ha contestato anche l’aggravante dell’uso di mezzo insidioso, prevista dall’art. 577 comma 2. È quanto precisato dalla Procura della Repubblica di Venezia attraverso la diffusione di una nota.
“Il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin ha modificato i fatti e, quindi, il loro inquadramento in una fattispecie di reato diversa rispetto a quella contestata in precedenza al Turetta”, si legge poi nella nota della procura. “L’arresto di quest’ultimo, a seguito dell’emissione del mandato europeo da parte della polizia tedesca, ha poi posto un punto fermo nelle indagini”.