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Fisco, Ruffini ammette: "solo l'8% dell'evasione è recuperabile"

Fisco Ruffini

Stando a quanto emerso, l'arretrato dei crediti fiscali disponibili ha superato i 1200 miliardi di euro ma la maggior parte non sono recuperabili

La situazione rivelata dall’Agenzia delle Entrate sembra paradossale, nonostante il fisco abbia accumulato un arretrato di crediti fiscali non incassati che supera la somma da capogiro di 1200 miliardi di euro, la maggior parte di questa cifra è praticamente irrecuperabile. Stando a quanto ammesso dal presidente dell’agenzia Ernesto Maria Ruffini, realisticamente solo un decimo della cifra si potrà recuperare.

Fisco: perché è impossibile riscuotere gli arretrati

La situazione è stata spiegata nel dettaglio da Ernesto Maria Ruffini, il presidente dell’Agenzia delle Entrate ha spiegato che, realisticamente, sarà possibile riscuotere solo 101,7 miliardi dai 1200 miliardi di arretrati. Stiamo parlando quindi di meno di un decimo rispetto all’intera somma con 163 milioni di cartelle e avvisi che sono state considerate fuori portata.

Ma come si è venuta a creare questa situazione? Stando a quanto emerso, più del 40% dei crediti in magazzino, parliamo nel dettaglio di 483 miliardi, risulta irrecuperabile perché intestato a persone decedute, a nullatenenti o a imprese chiuse oppure fallite.

Un’altra parte dei crediti, il 42% che equivale a circa 502 miliardi, riguarda invece altri soggetti su cui l’agenzia ha già svolto attività di riscossione ma senza ottenere risultati.

Le entrate

Ruffini ha anche condiviso altri dati sottolineando l’importanza dei pagamenti rateali, questi rappresentano praticamente più della metà delle entrate dell’agenzia di riscossione ed il presidente dell’Agenzia delle Entrate li ha definiti molto utili perché permette ai contribuenti di avere il tempo di rimettersi in regola.

Per quanto riguarda i piani di rateizzazione invece, sarebbero 18,8 miliardi che, se tutto va bene, dovrebbero entrare nelle casse dello stato. Si tratta di una stima non ancora aggiornata perché non include i risultati dell’ultima rottamazione.