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Frode fiscale, sequestrati quasi 700mila euro: coinvolte cinque persone

Frode fiscale

Cinque persone sono rimaste coinvolte in un caso di frode fiscale commesso ai danni dell'Erario: sequestrati quasi 700mila euro.

Cinque persone sono rimaste coinvolte in un caso di frode fiscale commesso ai danni dell’Erario. E’ stato infatti eseguito un sequestro preventivo di quasi settecentomila euro nei confronti di queste cinque persone. Il sequestro è stato effettuato in particolar modo dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. Le Fiamme Gialle per il momento non hanno reso noto l’identità di questi soggetti coinvolti in questo caso di frode fiscale.

Frode fiscale

Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo di quasi settecentomila euro nei confronti di cinque persone, la cui identità non è stata resa nota da parte delle Fiamme Gialle.

Questi soggetti coinvolti nella vicenda nel biennio tra il 2011 e il 2012 avrebbero perpetrato, secondo le indagini effettuate, una frode fiscale ai danni dell’Erario. L’operazione si inquadra nel quadro di una più ampia indagine che è stata sviluppata sotto il coordinamento della Procura di Napoli.

Questa indagine ha portato a scoprire una vera e propria associazione per delinquere, attiva soprattutto nella provincia partenopea. Questa organizzazione era dedita in particolar modo alla sistematica falsificazione di documentazione tributaria. Lo scopo era quello di cercare di ottenere in maniera del tutto illecita dei rimborsi fiscali per diverse centinaia di migliaia di euro.

L’organizzazione

Entrando maggiormente nello specifico, questo sodalizio era costituito, tra gli altri, anche da due responsabili di alcuni Centri di Assistenza Fiscale (Caf). Questi individui, in qualità di promotori e organizzatori, provvedevano a preparare prima e ad inoltrare poi all’Amministrazione Finanziaria dichiarazioni dei redditi in cui erano presenti degli importi consistenti per operazioni che però non sono mai state effettuate.

Tutto ciò avveniva avvalendosi di false ricevute fiscali, riconducibili in particolar modo ad alcuni inconsapevoli dentisti. Inoltre, facevano ricorso anche a dei particolari timbri contraffatti, bollettari falsificati intestati ad ignari studi professionali e alla riproduzione di marche da bollo.

E’ stato anche accertato che sono stati predisposti dei falsi documenti sanitari, sempre a sostegno delle spese fittizie detratte dalla dichiarazione dei redditi. Per un totale di circa un milione e mezzo di euro.

I titolari dei modelli dichiarativi 730, che erano consapevoli del meccanismo fraudolento che era stato ideato e poi messo in atto. Dopo aver ottenuto l’indebito rimborso, provvedevano come da accordi stipulati in precedenza, al pagamento di una sorta di compenso in favore dell’organizzazione per l’illecita attività prestata.

Altri due componenti del sodalizio, in quanto partecipi dell’associazione per delinquere dell’organizzazione, ricoprivano invece la funzione di procacciatori di clienti. Ma avevano anche un ruolo di cassieri e collettori di quelle somme che venivano versate dai contribuenti all’organizzazione.

Le indagini, che sono state effettuate anche attraverso il sequestro della documentazione e intercettazioni telefoniche, hanno permesso di accertare la reiterazione del meccanismo di frode per più anni di imposta. 2011 e 2012, per la precisione.

Sono centododici le persone coinvolte in queste operazioni, che sono state tutte indagate e segnalate all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle previste sanzioni amministrative.