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Furto gioielli Venezia: video incastra ladri

Furto gioielli Venezia

Un video potrebbe incastrare i ladri protagonisti del clamoroso furto di gioielli al Palazzo Ducale di Venezia.

Prosegue la caccia ai ladri responsabili del furto gioielli Venezia, avvenuto nella sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale. In particolar modo, c’è un video ripreso dalle telecamere di videosorveglianza che potrebbe incastrare i rapinatori. Nel filmato vengono inquadrati due uomini: uno sulla quarantina, con un berrettino di lana; l’altro invece sulla sessantina, con un basco e probabilmente gli occhiali. E’ su queste immagini che si sta concentrando maggiormente il lavoro da parte degli inquirenti, sempre alla caccia degli autori di quel clamoroso furto.

Furto gioielli Venezia

Un video potrebbe incastrare i ladri protagonisti del furto gioielli Venezia. Gli uomini della Squadra Mobile di venezia e quelli dello Sco, arrivati direttamente da Roma, infatti, in questo momento sono concentrati in particolare proprio sul filmato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza proprio nel momento in cui è avvenuto il clamoroso furto a Palazzo Ducale di Venezia dei gioielli del Maharaja dalla sala dello Scrutinio. Nel video vengono mostrati due uomini. Uno sulla quarantina, con un berrettino di lana. L’altro invece sulla sessantina, con un basco e probabilmente gli occhiali.

I due malviventi sono riusciti a fuggire grazie al continuo via vai di turisti con in tasca una spilla di diamanti, oro e platino e una coppia di orecchini. Tutti prodotti esposti alla mostra dei “Moghul e dei Maharaja”. Si tratta in particolare di gioielli che erano arrivati per la prima volta in Italia, appartenenti allo sceicco qatariota Hamad bin Abdullah Al Thani. Secondo quanto emerso fino a questo momento, i due ladri potrebbero però essere solamente il braccio di una vera e propria banda, con tanto di appoggi e basisti a Venezia. Risulta essere decisamente improbabile pensare che il furto non sia stata preparato da tempo, con anche dei sopralluoghi nel palazzo dei Dogi a San Marco.

La scelta della teca, che “è stata aperta come una scatoletta” nonostante l’allarme, non è stata casuale. Infatti, la teca era presente al secondo piano di Palazzo Ducale, in una stanza molto vicina all’uscita della Sala dello Scrutinio, in modo tale da poter accorciare i tempi della fuga. Le telecamere di videosorveglianza non coprivano interamente l’uscita, in quanto prevalentemente puntavano la teca.

Le parole del Questore

Danilo Vito Gagliardi, il Questore di Venezia, ha ribadito che i ladri che hanno agito erano dei professionisti e che hanno commesso il furto probabilmente su commissione. Si tratta di gente abile, in quanto dopo essere riusciti ad aprire la teca senza rompere il vetro con strumenti elettronici, sono stati anche in grado di far scattare l’allarme un minuto in ritardo. E’ però possibile che nel momento della rapina non fossero presenti guardie giurate nei paraggi. Uno dei vigilantes è in effetti arrivato di corsa, ma solamente dopo che era scattato l’allarme.

Il Questore ha poi spiegato che in questo momento hanno tutti gli elementi per poter lavorare, indicando quattro possibili piste da seguire. Non ha voluto spiegare quali fossero queste piste di indagine, ma ha comunque affermato che si tratta di una indagine a 360°. Alfredo Fabbroncini, dirigente dello Sco, ha invece dichiarato che senza dubbio si è di fronte a delle persone molto abili, in quanto hanno lasciato solamente pochissime tracce, che dovranno essere sfruttate. Anche se non sarà facile.