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GF Vip 8, la rivoluzione di Pier Silvio Berlusconi prosegue: cambia anche il logo

GF Vip 8 cambia logo

GF Vip 8, la rivoluzione di Pier Silvio Berlusconi prosegue: cambia anche il logo del programma condotto da Alfonso Signorini.

Prosegue la rivoluzione voluta da Pier Silvio Berlusconi al Grande Fratello. Il reality più spiato d’Italia si sta adeguando a tutte le nuove ‘regole’ e ha perfino cambiato il logo: vediamo come diventerà il GF Vip 8.

A partire da lunedì 11 settembre 2023, Alfonso Signorini tornerà in onda con il GF Vip 8. Su esplicita richiesta di Pier Silvio Berlusconi, il reality abbandonerà le diciture Vip e Nip, diventando semplicemente il Grande Fratello. Nelle ultime ore, lo staff del programma più spiato d’Italia ha annunciato anche un’altra grande novità: è cambiato il logo.

Il nuovo logo del GF non ha più la sigla Vip e presenta un occhio molto stilizzato. Come sappiamo da qualche tempo, a dire addio al programma sono state anche le vecchie opinioniste Sonia Bruganelli e Orietta Berti. Nelle ultime ore a loro si è aggiunta anche Giulia Salemi, esperta dei social. Secondo alcune indiscrezioni, accanto ad Alfonso Signorini arriverà Cesara Buonamici, scelta come opinionista unica.

Pier Silvio Berlusconi: le dichiarazioni sul GF Vip

Durante la presentazione dei palinsesti Mediaset per la stagione 2023/2024, Pier Silvio Berlusconi si è così espresso in merito al GF Vip 8:

“Non si può fingere di non vedere cosa gradisce il nostro pubblico. Non ascoltare i telespettatori significa non essere connessi al mondo reale. Però si torna alle storie senza i termini nip e vip. Cosa penso dei reality? Sono certamente una parte importante della televisione commerciale ed è inutile negarlo. Detto questo però serve avere la misura delle cose e controllare bene i limiti da non superare. Perché bisogna tenere sempre a memoria la sensibilità e il rispetto di chi guarda il programma. Tempo fa ho visto una puntata del programma e mi sono detto che così non andava bene. Però non si tratta di un fatto specifico, non parlo di un episodio in particolare, ma del contesto e di come sono state rappresentate le cose. Si può raccontare qualcosa senza sfociare negli eccessi. Inoltre la colpa è di chi confeziona il prodotto, noi ci siamo distratti”.