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Gioco online: il 33% degli utenti gioca su siti illegali, ma cala il fenomeno Match Fixing

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È questo il dato più rilevante emerso da un’indagine realizzata da Emg Different a fine 2021.

Il 33% degli utenti gioca online su siti illegali. È questo il dato più rilevante emerso da un’indagine realizzata da Emg Different a fine 2021. Lo studio si è basato su un campione rappresentativo di utenti provenienti da circa 700 comuni distribuiti nel nostro paese, in modo da offrire un’immagine attendibile sul fenomeno. Questa statistica non ha sorpreso gli operatori di settore, i quali hanno più volte sottolineato come le restrizioni a livello pubblicitario (vigenti dal 2018) non consentono agli utenti di distinguere tra l’offerta regolamentata dall’Adm (Agenzia dei Monopoli), quella degli operatori non AAMS con licenza straniera e quella illegale.

A limitare questo gap a livello di comunicazione esistono alcuni canali B2B e altri siti verticali, che sono rimasti le uniche fonte attendibili per poter informare i consumatori. Riconoscere un sito legale, come emerge da questa guida sui casinò online sicuri, richiede un’analisi preliminare della piattaforma prescelta e la verifica di diversi elementi che sono esclusivi dell’offerta regolamentata nel nostro paese. Senza un’opportuna vetrina per comunicare ad una platea più ampia risulta difficile educare l’opinione pubblica al Gioco Sicuro, inoltre i risultati nei motori di ricerca spesso non aiutano gli utenti che si approcciano per la prima volta a questa particolare categoria di giochi online a distinguere l’offerta legale da quella illegale.

Sempre a proposito di illegalità arrivano dal Viminale dei dati positivi rispetto ad un fenomeno in auge da diversi anni che coinvolge le scommesse sportive, ovvero quello del match fixing.

Nel corso della stagione 2021-2022 sono state 15 le segnalazioni analoghe, sette delle quali legate ad eventi sportivi disputati all’estero. Un dato in netto calo rispetto all’ultimo biennio, in quanto “nella stagione 2020-2021 le segnalazioni erano state invece 26 (18 delle quali relative ad aventi sportivi disputati all’estero), mentre nella stagione 2019-2020 erano state 28 (17 delle quali relative ad aventi sportivi disputati all’estero)”.

Per contrastare questo fenomeno, il Viminale ha istituito da qualche anno un’Unita Informativa specializzata per garantire la regolarità dello svolgimento delle manifestazioni sportive ed ippiche, oltre a contrastare i tentativi di infiltrazione nel settore del betting da parte della criminalità organizzata.

Questa è stata una scelta obbligata per il governo, dato che con il successo a livello di popolarità e fatturata del gambling online, il segmento ha attirato l’attenzione sia delle mafie classiche che delle organizzazioni criminali cibernetiche, come più volte sottolineato dal procuratore Antimafia De Raho. Gli operatori illegali rappresentano uno dei canali preferenziali per il riciclaggio di denaro sporco, che senza il controllo costante dell’ADM e dell’Unità informativa del Viminale hanno praticamente campo libero.

La facilità di infiltrazione nelle piattaforme online è legata inoltre all’assenza di quel monitoraggio che invece esercitano gli operatori di gioco regolamentati e certificati da ADM. Anche in questo caso i dati parlano chiaro: secondo l’ultimo aggiornamento della black list stilata dai Monopoli di Stato, i domini oscurati sono attualmente 9403. Un dato che deve far riflettere su quanto sia importante utilizzare tutti gli strumenti a disposizione a livello comunicativo e informativo utili a canalizzare l’utenza verso il gioco regolamentato per proteggere e tutelare i consumatori.