> > Giornata mondiale contro il cancro: il discrimine per la sopravvivenza è la ...

Giornata mondiale contro il cancro: il discrimine per la sopravvivenza è la ricchezza

Cosa dicono i dati generali sul cancro nella Giornata mondiale dedicata alla lotta

Cosa influisce sulla guarigione ed a che punto siamo nel 2023, Giornata mondiale contro il cancro: il discrimine per la sopravvivenza è la ricchezza

Il 4 febbraio è la Giornata mondiale contro il cancro e nel fare le somme e il punto sullo stato dell’arte emerge un dato inquietante brutalmente sintetizzabile così: il discrimine per la sopravvivenza da certe neoplasie è la ricchezza. Ebbene si, i dati scientifici dimostrano senza dubbio che dal tumore si “guarisce” di più nei paesi sviluppati. Il punto di partenza è quello per cui oggi ci sono ancora 10 milioni di morti l’anno, con i tumori che vengono superati come cause patologiche di decesso solo dalle malattie cardiovascolari

Giornata mondiale contro il cancro, i dati

La ricerca è abbastanza avanti per parlare di progressi ma non avanti abbastanza per parlare di vittoria, insomma, i risultati ci sono ma è difficile dirlo a chi oggi piange i suoi morti per tumore. Le parole chiave sono sopravvivenza e guarigione. Vanno definite bene nel contesto. La mera assenza della malattia dopo un certo numero di anni, circa 5, non è una guarigione. L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) spiega che quel concetto “si rifà all’aspettativa di vita di un paziente oncologico rispetto a quello di un paziente senza tumore”. 

Il concetto di sopravvivenza ed i suoi fattori

E la sopravvivenza? Il dato in questo caso è più netto ma è legato al tipo di tumore, alla velocità di diagnosi e soprattutto dalla possibilità di accesso alle cure e dallo stile di vita.  La American Cancer Society spiega che “contano anche le attitudini di medici e pazienti”, come cita Avvenire. Poi dati medico-economici: dei 10 milioni di morti, il 70% si stima colpisca i paesi a basso e medio reddito, per rendere l’idea. Uno studio pubblicato dal Lancet Regional Health Europe ha mostrato che le “disuguaglianze socio-economiche” influenzano il tasso di mortalità per tumori. 

Tumore al seno: la geografia della guarigione

Per esempio la sopravvivenza per tumore al seno a cinque anni tocca quasi il 90% nei paesi ad alto reddito e nemmeno il 70% in India, mentre cala al 40% in alcune zone dell’Africa. Sul cancro al colon-retto le percentuali oscillano dal 12% di alcune aree africane, al 70% circa di Europa, Nord America e Oceania. In Europa lo stesso principio vale su scala, scala sociale, purtroppo: “Ovunque in Europa, le persone con più bassi livelli di istruzione hanno tassi più elevati per quasi tutti i tipi di tumori rispetto a persone con livelli più elevati di istruzione, soprattutto per tumori associati al tabacco o alle infezioni”.