A circa tre mesi di distanza dall’avvenuta morte della giovane Giulia Tramontano, continuano ad emergere dettagli inquietanti. Questa volta arrivano dai dispositivi usati da Alessandro Impagnatiello. L’uomo sui motori di ricerca – si legge dal “Il Giorno” – cercava istruzioni del tipo “come uccidere una donna incinta con il veleno” o ancora “come avvelenare un feto”. Il puzzle appare ancora incompleto, ma maggiori dettagli potrebbero arrivare già nel mese di settembre.
Giulia Tramontano, la ricerca scioccante sui dispositivi di Impagnatiello
C’è però un dettaglio che potrebbe supportare l’ipotesi della premeditazione. I superperiti – si legge ancora – hanno chiesto un allungamento dei tempi di indagine volti ad eseguire una specifica verifica su Thiago, il feto che Giulia portava in grembo e che non è mai nato. Il feto potrebbe infatti avere assorbito un veleno che lo stesso Impagnatiello avrebbe somministrato a Giulia. Risposte complete dovrebbero arrivare nella relazione finale.
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L’analisi sul capello di Giulia
Un ulteriore esame verrà invece effettuato sul capello di Giulia che è stato rinvenuto nel cellophane che avvolgeva il corpo. Attraverso questa analisi verrà stabilito se l’uomo sia stato o meno aiutato nel momento dell’occultamento del cadavere e quindi se vi sono state terze persone coinvolte.