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Grandi Rischi bis: Guido Bertolaso assolto anche in appello

Guido Bertolaso

L'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è stato assolto nel processo bis alla Commissione Grandi Rischi, ma con formula dubitativa.

Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, incassa un’altra assoluzione. I giudici della Corte d’Appello de L’Aquila hanno confermato la sentenza di primo grado nel processo bis contro la Commissione Grandi Rischi, utilizzando però la stessa formula dubitativa. Contro l’ex commissario per l’emergenza terremoto molti familiari delle vittime del sisma de L’Aquila dell’aprile 2009. I legali delle parti civili hanno cercato di sottolineare come la posizione di Bertolaso sia “inscindibile con quella del suo vice, De Bernardinis”, unico condannato con sentenza definitiva.

Bertolaso assolto di nuovo

Guido Bertolaso assolto anche in Appello nel processo Grandi Rischi bis. L’ex presidente della Protezione Civile, dopo la condanna a 6 anni in primo grado nel filone principale dell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza durante il terremoto de L’Aquila del 2009, era stato assolto insieme ad altri cinque componenti della Commissione Grandi Rischi sia in secondo grado che davanti alla Cassazione. L’unico imputato riconosciuto colpevole fu Bernardo De Bernardinis, allora vice capo della Protezione Civile, condannato in via definitiva a due anni di reclusione.

Il processo bis alla Commissione Grandi Rischi è stato aperto non per il ricorso della Procura, in quando i reati ormai erano andati prescritti, ma dalle parti civili tra cui diversi familiari delle vittime del terremoto de L’Aquila. I giudici della Corte d’Appello dell’Aquila confermano però l’assoluzione data a Bertolaso anche in primo grado, usando però la stessa formula dubitativa della sentenza precedente.

L’accusa puntava invece a riconoscere la colpevolezza dell’ex commissario per l’emergenza terremoto, considerato responsabile della comunicazione di false rassicurazioni sul rischio sismico che la Commissione avrebbe fornito il 31 marzo 2009. Il 6 aprile c’è stata la terribile scossa di magnitudo 6.3 che ha distrutto la città e causato 309 vittime, oltre 1.600 feriti e circa10 miliardi di euro di danni.

Parti civili non soddisfatte

Nel corso dell’udienza Attilio Cecchini, legale delle parti civili, aveva cercato di evidenziare che “l’intercettazione tra Bertolaso e l’ex assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati, al di là della sua utilizzabilità, comunque illumina sulle sue reali intenzioni ed è a sua volta una notitia criminis. Per l’avvocato, infatti, Guido Bertolaso “è il primo responsabile di quella catena che ha portato a tante disgrazie il 6 aprile 2009”. “La sua posizione è inscindibile con quella del suo vice, De Bernardinis, condannato con sentenza irrevocabile. – ha sottolineato – Il collegamento a livello apicale, tra i due, è fin troppo chiaro”.

Il legale dell’ex capo della Protezione Civile, Filippo Dinacci, aveva quindi replicato sottolineando: “Qui si stanno sostituendo le prove con convincimenti logici. – avvertendo i giudici – L’emozione non deve prevalere sulla ragione”. Dopo la sentenza, nessun commento dai diretti interessati ma alcuni presenti in Aula hanno lasciato intendere di “non essere soddisfatti” perché “rimane comunque una grossa ombra vista la formula dubitativa dell’assoluzione”. La deposizione delle motivazioni della sentenza è prevista entro il 18 ottobre. Solo successivamente le parti potranno decidere se ricorrere o meno in Cassazione.