La storica sede della Rai di via Teulada a Roma è recentemente al centro di un episodio che evidenzia quanto la conflittualità nel dibattito pubblico possa travalicare i confini del confronto civile. All’interno di un ascensore, è comparsa una scritta intimidatoria rivolta a Bruno Vespa, storico volto del servizio pubblico. L’atto, denunciato alle forze dell’ordine e immediatamente condannato dai vertici Rai, sottolinea come la tensione politica e mediatica possa tradursi in gesti intimidatori anche negli spazi istituzionali del giornalismo.
Bruno Vespa, solidarietà del mondo giornalistico e politico
Il sindacato Unirai ha reagito con fermezza, definendo l’episodio “un gesto intollerabile e vile, che nulla ha a che fare con il confronto di idee e con il rispetto che deve sempre contraddistinguere un ambiente di lavoro e una comunità professionale come quella Rai”. In una nota, l’associazione ha espresso “la più convinta solidarietà a Bruno Vespa” e ha chiesto che le autorità “individuino al più presto i responsabili di un atto che offende non solo la persona, ma anche l’intera azienda”.
Parole di sostegno sono arrivate anche dal mondo politico. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha dichiarato di essere vicino al giornalista “non solo per la scritta ingiuriosa che ha ricevuto, ma anche per il coraggio con cui ha detto quello che andava detto all’esponente della cosiddetta Flotilla”. Sulla stessa linea, Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati e membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha denunciato “il clima d’odio che colpisce tutti, anche i giornalisti”, manifestando solidarietà a Vespa.
Infine, il presidente facente funzioni della Rai, Antonio Marano, ha sottolineato che “è inaccettabile che all’interno dell’Azienda non si rispetti un professionista come Bruno Vespa”, ricordando come il conduttore rappresenti un simbolo dei valori del Servizio Pubblico. Marano ha evidenziato che “la Rai si fonda sul rispetto delle persone, sulla libertà di espressione e sulla professionalità” e ha auspicato che venga fatta piena luce sull’episodio.
“È gravissimo”, brutta scoperta per Bruno Vespa: shock nell’ascensore della Rai
Nelle ultime ore, la storica sede Rai di via Teulada a Roma è stata teatro di un episodio che ha suscitato sconcerto e condanna. All’interno di un ascensore è apparsa una scritta offensiva, “Vespa infame”, rivolta al giornalista Bruno Vespa. L’accaduto, subito segnalato alla sicurezza interna, ha portato all’apertura di un’indagine da parte delle forze dell’ordine, incaricate di individuare i responsabili di quello che è stato descritto come un atto di intimidazione e intolleranza.
L’episodio si colloca in un momento particolarmente delicato per Vespa, reduce da un acceso confronto televisivo sulla questione palestinese. La comparsa della scritta, avvenuta poche ore prima di due importanti interviste al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha immediatamente provocato la reazione dei vertici Rai.
L’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi ha diffuso una nota ufficiale, esprimendo “ferma condanna per la scritta offensiva e infame” e definendo l’accaduto “un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile”. Rossi ha inoltre ribadito come “simili comportamenti non appartengano alla cultura del dialogo e del rispetto” che deve caratterizzare ogni ambiente lavorativo, a maggior ragione quello del Servizio Pubblico radiotelevisivo.