> > Ucraina, cresce la tensione nel Mediterraneo: navi da guerra russe puntano su...

Ucraina, cresce la tensione nel Mediterraneo: navi da guerra russe puntano sullo Ionio e sulla flotta NATO

guerra in ucraina

Guerra in Ucraina: la tensione nel Mediterraneo sta aumentando con l’avanzare di navi da guerra russe verso lo Ionio e la flotta NATO.

Guerra in Ucraina: durante il suo intervento in videoconferenza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che sarebbe necessario creare un tribunale speciale come quello di Norimberga per processare i crimini di guerra commessi dall’esercito russo.

Guerra in Ucraina, Zelensky: “Serve un tribunale su modello di Norimberga per i crimini della Russia”

In collegamento con il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle azioni della Russia in Ucraina. Il presidente, infatti, ha asserito che l’esercito inviato da Mosca sta conducendo “azioni terroristiche nei territori occupati”.

Elencando i “crimini di guerra” commessi dal Cremlino, Zelensky ha dichiarato: “Persone sono state buttate nei pozzi, civili sono stati schiacciati dai carri armati, ad altri sono stati strappati gli arti, donne sono state violentate e uccise davanti ai loro figli”.

Pertanto, associando i russi ai nazisti della Seconda Guerra Mondiale, il presidente ucraino ha chiesto all’Onu l’istituzione di un tribunale “sul modello di Norimberga” per processare i crimini atroci commessi in Ucraina: “I generali russi che danno gli ordini devono essere portati davanti alla giustizia e processati immediatamente per crimini di guerra in Ucraina – e ha aggiunto –. Ci sono prove incontrovertibili. Possiamo portare avanti un’indagine trasparente per raggiungere una verità piena e punire i responsabili del massacro di Bucha. Il mondo vede quello che i soldati russi hanno fatto a Bucha mentre avevano occupato la città. Purtroppo, è solo uno dei molti esempi dei massacri che hanno fatto in altre zone come Mariupol, Chernobyl e Kharkiv”.

Russia estromessa dall’Onu: la richiesta di Zelensky

Zelensky, poi, ha manifestato la convinzione che l’esercito russo abbia intenzione di “uccidere il maggior numero possibili di civili in Ucraina e lasciare in macerie le città che vengono invase” e ha ribadito che nel Paese “sono stati commessi i peggiori crimini di guerra dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale”.

Il presidente ucraino, poi, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di espellere la Russia, asserendo: “Il mondo ha a che fare con uno Stato che sta trasformando il potere di veto in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel diritto di uccidere“. In questo modo, ha denunciato il diritto della Russia di poter porre il veto sulle risoluzioni delle Nazioni Unite in qualità di membro permanente del Consiglio.

Infine, Zelensky ha condiviso con tutti i rappresentanti internazionali presenti all’incontro un video della durata di circa un minuto e mezzo con il quale ha mostrato le “atrocità” commesse dalle truppe russe nelle località di Bucha, Irpin, Mariupol e Dymerka. Nel video, sono state mostrate immagini scioccanti di cadaveri martoriati, con le mani legate dietro la schiena oppure carbonizzati.

“Civili ucraini deportati in Russia per diventare schiavi”: Mosca smentisce

Nel corso del suo intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu, Zelensky ha anche segnalato che centinaia di migliaia di cittadini ucraini sono stati deportati in Russia per essere ridotti in schiavitù.

Le parole del presidente ucraino sono state confutate dall’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia. Durante il suo discorso, infatti, l’ambasciatore ha spiegato che la Russia ha effettuato l’evacuazione di “600.000 persone dall’Ucraina che non sono partite contro la loro volontà o rapite”, contrariamente a quanto riportato dall’Occidente. Inoltre, Nebenzia ha ribadito che il Cremlino non ha ordinato alle truppe di entrare “in Ucraina per conquistare territori”.

Guerra in Ucraina, sottosegretari Onu DiCarlo: “Accuse di violenze sessuali anche contro i militari ucraini”

Intanto, la sottosegretaria generale delle Nazioni Uniti, Rosemary DiCarlo, ha riferito al Consiglio di sicurezza dell’Onu he sono pervenute accuse di violenza sessuale, anche di “stupri di gruppo e di fronte a bambini” contro i militari delle forze russe. L’organizzazione, tuttavia, secondo quanto riportato da DiCarlo, ha ricevuto “anche denunce di violenze sessuali commesse da membri delle forze ucraine e delle milizie di difesa civili“.

Pertanto, le Nazioni Unite per i diritti umani in Ucraina stanno indagando al fine di verificare simili accuse.

NATO, Stoltenberg: “Fornire più aiuto al Governo di Kiev”

In merito alla situazione relativa alla guerra in Ucraina, è intervenuto il segretario generale della NATO, John Stoltenberg.

Il segretario generale della NATO, infatti, ha dichiarato: “Gli alleati sono determinati a dare altro sostegno all’Ucraina, incluso armi anticarro, sistema di difesa e altri equipaggiamenti – e ha sottolineato –. Questa è la guerra di Putin è lui è responsabile per le atrocità e le vittime che vediamo ogni giorno in Ucraina. Colpire i civili è un crimine di guerra. Vedremo altre fosse comuni dove c’era Mosca. Ci aspettiamo una spinta russa nell’Ucraina meridionale per conquistare l’intero Donbass e creare una striscia verso la Crimea”.

Biden: “Più sanzioni alla Russia contro la guerra in Ucraina”. Johnson: “Il popolo russo deve sapere la verità sui crimini di guerra di Putin”

Nel frattempo, gli Stati Uniti d’America hanno riferito che emaneranno un nuovo pacchetto di sanzioni contro Moscanella giornata di mercoledì 6 aprile, in coordinamento con i Paesi dell’Unione Europea e del G7. La notizia è stata diffusa dalla CNN che ha citato una fonte dell’amministrazione Biden.

Nel Regno Unito, invece, il primo ministro britannico Boris Johnson ha indirizzato un video alla popolazione russa, che si apre e si conclude proprio con alcune frasi pronunciate in russo. Nello specifico, Johnson ha affermato: “Il popolo russo ha diritto alla verità, voi avete diritto ai fatti. Mosca e il presidente Vladimir Putin sono responsabili del massacro di civili in Ucraina, dell’uccisione di bambini, dello stupro di donne. Il vostro presidente è accusato di compiere crimini di guerra. Non posso credere che stia agendo a vostro nome”.

Lavrov: “Immagini fake del massacro di Bucha per sabotare i negoziati Russia-Ucraina sulla guerra”

Nella serata di martedì 5 aprile, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavorv, ha nuovamente commentato il massacro di Bucha, ribadendo che le immagini dei cadaveri giustiziati siano legate alle fake news diffuse da Kiev per danneggiare Mosca. Lavron, inoltre, ha asserito che un simile espediente è stato concepito per far naufragare i negoziati tra l’Ucraina e la Russia.

In particolare, il ministro degli esteri russo ha dichiarato: “La domanda è: qual è la ragione di questa provocazione assolutamente mendace la cui veridicità è semplicemente impossibile da dimostrare? Siamo inclini a pensare che il motivo sia trovare un pretesto per interrompere i colloqui in corso. Inoltre, farlo proprio nel momento in cui, come si suol dire, è spuntata la luce, non molto brillante, ma ferma”.

Guerra in Ucraina, aumenta la tensione nel Mediterraneo: navi da guerra russe puntano sullo Ionio e sulla flotta NATO

La tensione nel Mediterraneo è sempre più alta con le navi russe che puntano verso le flotte della NATO e le coste calabresi del mar Ionio. Sono, ormai, circa due mesi che l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs stanno cercando di tenere sotto pressione le portaerei occidentali Truman, De Gaulle e Cavour. Un simile atteggiamento si inserisce in una strategia di guerra più ampia messa in atto dal Cremlino che esula dall’invasione dell’Ucraina.

Secondo quanto riferito dagli esperti, le navi russe non possono entrare nel Mar Nero in quanto la Turchia ha vietato l’attraversamento del Bosforo alle imbarcazioni da guerra. Le navi che fanno capo a Mosca, tuttavia, restano nel Mediterraneo continuando a destare agitazione tra i Paesi della NATO.

Dopo aver a lungo sostato al largo dell’alleata Siria, l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs si sono dirette verso il mar Ionio, seguite dall’incrociatore Maresciallo Ustinov, dal caccia Kulikov e dalla fregata Kasatanov.

Inoltre, è stata segnalata l’emersione del sottomarino Kilo, che è stato recentemente fotografato al largo di Cipro. A quanto si apprende, nel Mediterraneo sono presenti almeno tre sottomarini che, come le fregate e i caccia, possono usare missili cruise Kalibr che, dal mar Ionio, possono colpire l’Ucraina.