Nuove polemiche si accendono intorno al conflitto tra Israele e Hamas dopo quelle legate alla strage dell’ospedale, che ancora riecheggiano in tutto il mondo. Il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme e la Caritas, oltre alla stessa cellula terroristica di Hamas hanno accusato l’esercito di Israele di aver causato almeno 17 vittime nell’attacco alla chiesa di San Porfirio.
Strage nella chiesa di Gaza: il bollettino
La cattedrale di San Porfirio, chiesa ortodossa situata nel quartiere di Sajayia, è la più antica di Gaza e negli scorsi giorni era diventata rifugio di sfollati. Nella sera del 19 ottobre, secondo quanto riportato da Hamas, l’esercito di Israele avrebbe sganciato delle bombe su di essa a seguito di un raid areo, causando la morte di almeno 17 persone. “Altri innocenti sono sotto le macerie” – chiarisce la Caritas internazionale che non può fare altro se non – “Condannare con forza il bombardamento arbitrario e deliberato di civili e infrastrutture civili”. In maniera simile si è espresso anche il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme: “Prendere di mira le chiese e le loro istituzioni, insieme ai rifugi che forniscono per proteggere cittadini innocenti, in particolare bambini e donne, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato“.
Strage nella chiesa di Gaza: la versione di Israele
E proprio come era accaduto con il bombardamento all’ospedale, anche in questo caso le versioni dei fatti di Hamas e quelle di Israele non combaciano. Il portavoce militare dello Stato ebraico Daniel Hagari ha riconosciuto: “Abbiamo colpito un muro vicino, mentre stavamo conducendo raid contro un centro di comando e controllo dell’organizzazione terroristica usato per il lancio di razzi e colpi di mortaio”. A sua volta, però, Hagari rinfaccia ad Hamas di “Collocare di proposito le sue postazioni in aree civili usate dai residenti di Gaza“.