> > Guerra Israele-Siria, concordato il cessate il fuoco. Trump: "Presto liberi g...

Guerra Israele-Siria, concordato il cessate il fuoco. Trump: "Presto liberi gli ostaggi a Gaza"

guerra israele siria

Nuovo capitolo nella guerra tra Israele e Siria: il presidente siriano annuncia il cessate il fuoco.

In un momento di crescente tensione in Medio Oriente, il presidente siriano ha annunciato un cessate il fuoco immediato nella guerra con Israele. La decisione arriva mentre il presidente statunitense Donald Trump si dice fiducioso in una prossima liberazione dei prigionieri detenuti a Gaza.

Ostaggi e negoziati in stallo a Gaza: Trump ottimista, il Papa invoca la pace

Donald Trump ha fatto sapere, durante un incontro con senatori repubblicani, che la maggior parte degli ostaggi sarebbe già stata liberata e che altri dieci sarebbero in procinto di tornare. Il presidente ha anche elogiato l’operato del suo emissario in Medio Oriente, Steve Witkoff.

L’attuale proposta prevede la liberazione di dieci ostaggi e la restituzione dei resti di altri diciotto, in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi da parte di Israele. Tuttavia, il dialogo appare in fase di stallo: Hamas accusa Israele di bloccare un’intesa, sostenendo di aver offerto il rilascio simultaneo di tutti gli ostaggi, mentre un funzionario israeliano afferma che il gruppo palestinese si mostrerebbe rigido, soprattutto sulla proporzione tra detenuti palestinesi e ostaggi israeliani.

Intanto, Papa Leone XIV ha rinnovato il suo appello alla pace in una telefonata con il premier israeliano Netanyahu. Il pontefice ha esortato a riprendere il dialogo e porre fine al conflitto. Netanyahu, esprimendo rammarico per l’accaduto, ha affermato che un accordo con Hamas sarebbe vicino e ha invitato il Papa a recarsi in Israele.

Guerra Israele-Siria, annunciato il cessate il fuoco

Il presidente siriano ha comunicato l’avvio di una tregua immediata nella provincia meridionale di Sweida, teatro di gravi tensioni nelle ultime settimane. L’annuncio giunge dopo una settimana di violenti scontri intercomunitari che hanno provocato oltre 700 vittime.

Le forze governative hanno cominciato a dispiegarsi nella zona, a maggioranza drusa, con l’obiettivo di ristabilire l’ordine e prevenire ulteriori escalation. In una nota ufficiale diramata nella mattinata, la presidenza ha esortato tutte le fazioni coinvolte a rispettare scrupolosamente la cessazione delle ostilità e a interrompere qualsiasi forma di violenza.

Il movimento delle truppe siriane nella regione fa seguito alla notizia di un’intesa raggiunta tra Damasco e Tel Aviv, precedentemente contraria alla presenza militare siriana nell’area. L’accordo, sostenuto anche da Turchia, Giordania e altri Paesi confinanti, prevede l’interruzione delle operazioni belliche su entrambi i fronti.

Secondo quanto dichiarato dall’ambasciatore statunitense in Turchia, Tom Barrack, l’intesa punta a favorire la pacificazione interna e a promuovere una nuova identità nazionale siriana, basata sulla convivenza tra drusi, beduini, sunniti e altre minoranze, all’interno di un contesto di stabilità e collaborazione con i Paesi vicini.