Buona la prima, anzi no, pessima, e il crash di Dazn durante la prima giornata del campionato di calcio di serie A fa infuriare anche la politica. Il disservizio del 14 agosto ha scatenato sui social i principali attori della campagna elettorale in corso che hanno puntato il dito contro la società che detiene i diritti televisivi per la Serie A. I politici sono tifosi a loro volta ed impegnati in questi giorni a stare in endorsement con gli elettori, perciò non le hanno mandate a dire.
Anche la politica interviene sul crash di Dazn
Ad esempio il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha postato un tweet, eccolo: “La Lega Calcio e Dazn stanno sequestrando il campionato di calcio ai tifosi paganti, a causa dei malfunzionamenti. Il campionato comincia nel peggiore dei modi. A questo punto si rende necessario l’intervento dell’Agcom“. Gli ha fatto eco addirittura l’account ufficiale del Partito Democratico: “Decine di migliaia di cittadini hanno pagato un servizio anticipatamente e ora subiscono un disservizio vergognoso, in quasi tutte le parti di Italia, per i problemi di ricezione di Dazn. Intervengano Agcom e Serie A“.
Pd, Calenda e Salvini, coro unanime
E la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani? “Migliaia di tifose e tifosi delusi da DAZN. Chiederemo le verifiche necessarie a Agcom. È un servizio a pagamento che va garantito”. Carlo Calenda ci è andato giù schietto: “Alla fine è stata semplicemente una fesseria togliere i diritti a Sky. Peraltro colpendo una grande azienda che aveva investito in Italia e fa anche cinema, serie e cultura”. Franco come suo solito il leader della Lega Matteo Salvini: “Da abbonato a Dazn credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo”. Sui suoi profili social intanto Dazn ha pubblicato un comunicato di scuse per i disservizi. Ecco il testo: “Alcuni utenti stanno attualmente riscontrando problemi di accesso sulla nostra piattaforma. Stiamo lavorando duramente per trovare il prima possibile una soluzione e ci scusiamo per l’inconveniente“.