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Imam del carcere esortava i detenuti alla distruzione del Vaticano e alla jihad: arrestato

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L'imam dal carcere di Alessandria avrebbe fatto propaganda per Al Qaeda e per lo Stato islamico, invocando la distruzione del Vaticano.

Un imam marocchino di 42 anni durante la sua permanenza nel carcere di Alessandria avrebbe esortato i detenuti alla distruzione del Vaticano e alla jihad, facendo propaganda a favore dello Staoto islamico e per Al Qaeda: l’uomo è stato arrestato e si trova nella struttura penitenziaria di Novara.

Alessandria, imam del carcere arrestato: cos’è successo

Dopo la notizia della condanna a quattro anni per Alice Brignoli, la foreign fighter italiana, dal carcere di Alessandria arriva un’altra spaventosa notizia.

L’imam di origine marocchina durante la sua detenzione tra luglio 2020 e marzo 2021 avrebbe fatto propaganda per Al Qaeda e per lo stato Islamico, esortando i fedeli di jihad ad armarsi contro i “miscredenti, invitandoli alla commissione di atti di martirio violenza contro le autorità italiane”.

Imam del carcere arrestato: le indagini

Il 42enne ora detenuto nel carcere di Novara è accusato di istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Ros. Stando a quanto emerso, durante le preghiere del venerdì celebrate all’interno del carcere di Alessandria, l’imam avrebbe esaltato in varie circostanze gli attentati terroristici avvenuti negli scorsi anni.

Il 42enne era finito in carcere nel 2015 per droga: era considerato uno dei vertici di un’organizzazione specializzata nel traffico internazionale di stupefacenti tra Italia e Spagna. Così ha cominciato a maturare il suo astio nei confronti della magistratura torinese.

In quell’occasione, l’imam venne arrestato su ordine del gip. Con lui, finirono in cella altre 12 persone. All’epoca dei fatti, l’uomo abitava a Lessolo, nel Canavese, insieme alla moglie italiana e un figlio.

Imam del carcere arrestato: le accuse

In particolare, l’imam avrebbe ricordato gli attentati commessi in Francia con la pubblicazione delle vignette satiriche su Maometto da parte del giornale Charlie Hebdo, nel settembre 2020.

L’uomo pare abbia anche rivolto invettive nei confronti del popolo ebraico, ritenuto “nemico giurato dell’Islam”.

Sull’imam si sono concentrate le indagini. Il 42enne è diventato così oggetto di intercettazioni ambientali in cella. Gli inquirenti hanno avuto modo di accertare la sua attività di proselitismo all’interno del carcere. Con la sua propaganda, l’uomo aveva coinvolto altri detenuti di fede musulmana.

L’uomo ha incitato all’odio religioso e inneggiato alla distruzione del Vaticano, che per lui è “satana”. Inoltre, ha espresso la propria ammirazione per Osama Bin Laden e Mohammed Atta, uno degli uomini coinvolti nell’attentato alle Torri Gemelle, definendoli “difensori dell’Islam e persone rispettose dei principi religiosi autentici”. Nel corso delle preghiere l’uomo ha espresso chiaramente la sua volontà di agire, compiendo atti di martirio in nome del jihad e dicendosi favorevole agli attacchi terroristici.

Contro il tribunale di Torino non aveva ancora messo a punto particolari progetti, ma dalle intercettazioni telefoniche è emerso il suo desiderio di affittare un camion e usare giubbotti esplosivi per colpirlo.