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Incendio in California, raddoppiata area in fiamme

Incendio in California

ll presidente Trump ha accusato le leggi ambientali californiane di favorire la diffusione delle fiamme e ha suggerito il disboscamento.

La California continua a bruciare. Gli incendi che stanno devastando lo Stato sono quasi raddoppiati nel corso del fine settimana, a causa dei forti venti e delle alte temperature che non lasciano tregua. Si tratta del più vasto incendio della storia californiana. Il precedente record è stato stabilito otto mesi prima dal cosiddetto Thomas Fire. Sono tre i focolai attivi. Il Ranch Fire e il River Fire, nell’area di Mendocino County, insieme formano l’incendio maggiore. Le fiamme hanno divorato 108mila ettari di terreno, una superficie più vasta di quella occupata dalla città di New York. Nel weekend le fiamme sono aumentate del 70% ma al momento non ci sono vittime. Il terzo incendio, chiamato Carr Fire, si trova più a nord, nell’area di Shasta County e ha fatto sette vittime. Il presidente Trump ha dichiarato la contea “area disastrata”: i residenti sono autorizzati a richiedere aiuti federali.

Le critiche di Trump

Su Twitter il presidente ha attribuito il rapido peggioramento della situazione in California alle cattive leggi ambientali in vigore nello Stato che “non consentono alle grandi masse di acqua di essere utilizzate correttamente”. I liquidi, accusa il presidente, sono stati “deviati verso l’Oceano Pacifico”. Trump ha inoltre proposto il disboscamento come soluzione per evitare l’ulteriore diffusione delle fiamme.

Il tweet di Donald Trump

Diversa l’opinione di Scott McLean, il vicedirettore dell’agenzia Cal Fire per le emergenze. Il problema è “il nostro clima che sta cambiando e che porta a incendi più gravi e distruttivi”, ha sottolineato, nonostante la molta acqua a disposizione.