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Incidente youtuber: il governo vuole punire, ma manca una legge

Incidente youtuber: il governo vuole modificare il reato, ma manca ancora una legge.

Incidente youtuber: il governo vuole modificare una norma del codice penale, ma manca una legge adeguata.

Incidente youtuber: la challenge che ha ucciso il piccolo Manuel di 5 anni per un video spericolato da dare in pasto ai followers è finalmente approdata nei palazzi delle istituzioni politiche. Il governo vuole introdurre una norma penale ad hoc per arginare un fenomeno che sembra sfuggire al controllo delle regole. Tuttavia, la direzione intrapresa divide già l’universo politico italiano.

Incidente youtuber: il governo vuole introdurre una norma

Fino a cinque anni di carcere per chi “esalta condotte illegali” o “istiga alla violenza” sui social e sulle piattaforme di contenuti liberi gestite, spesso in modo poco trasparente anche dal punto di vista fiscale, dai creatori di contenuti online. L’esecutivo a Palazzo Chigi vorrebbe introdurre un apposito reato all’interno del codice penale.

Così, dalle strette sui rave party, il governo Meloni prosegue sulla linea punitiva, anziché preventiva, mettendo toppe man mano che gli episodi di cronaca si aggravano.

Più cauto appare il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Mentre la Lega di Matteo Salvini, una delle forze politiche più attive proprio su questi canali social e piattaforme dove spesso l’istigazione all’odio è la normalità, punterebbe più sul disegno di legge preventiva anti-baby gang.

Il sottosegretario leghista Andrea Ostellari si fa portavoce di un progetto normativo che vorrebbe apportare delle modifiche all’articolo 414 del codice penale, vale a dire “istigazione a delinquere”, introducendo l’ulteriore fattispecie di reato contro chi utilizza strumenti digitali a tale scopo.

TheBorderline chiedono scusa, ma su YouTube si continua a gudagnare

Le polemiche non sono mancate anche a seguito dell’annuncio di chiusura del canale “TheBorderline”. Gli youtubers, ora indagati per omicidio stradale, ieri hanno diffuso un messaggio video di cordoglio, lasciando però il canale aperto ai commenti. Era necessario farlo proprio su quella piattaforma? Su quel luogo del delitto?

E intano, nonostante l’incidente, si continua a guadagnare, attirando ulteriori attenzioni di curiosi e spingendo in su il contatore delle condivisioni e delle visualizzazioni, e di conseguenza dei guadagni. Come in un Truman Show dell’era digitale.

In passato si sarebbe detto che “un bel tacer non fu mai scritto”. Oggi pare che lo spettacolo debba andare avanti, anche dopo la morte.