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Ancora un caso di Naegleria fowleri negli Usa, come si contrae e come si cura l’infezione da ameba mangia-cervello

Infezione da ameba mangia-cervello cos'è

Negli Usa, è stata registrata una nuova infezione da ameba mangia-cervello: come si cura la patologia e quali sono i sintomi?

Un nuovo caso di infezione da Naegleria fowleri, meglio nota come ameba mangia-cervello, è stato diagnosticato negli Stati Uniti. In cosa consiste la malattia, come si contrae e quanto è pericolosa?

Infezione da ameba mangia-cervello: cos’è e come si contrae

A stretto giro dopo il decesso di una ragazza di 17 anni che ha contratto il patogeno durante un bagno nel lago situato nei pressi di Dearing, in Georgia, è stato registrato un nuovo caso di infezione da ameba mangia-cervello negli Stati Uniti. Naegleria fowleri è un microrganismo unicellulare responsabile di una rara e rischiosa malattia conosciuta come meningoencefalite amebica primaria (PAM) o naegleriasi. Si tratta di una patologia letale in circa il 90% dei casi.

Il microrganismo unicellulare – un protista – è diffuso nelle acque dolci e predilige quelle molto calde e calme come, ad esempio, quelle dei laghi e degli stagni durante il periodo estivo. non sono a rischio le piscine regolarmente trattate con il cloro.

L’ameba, che vanta un diametro pari a circa una ventina di micrometri, si accumula principalmente nel substrato fangoso e riesce a resistere senza problemi anche a temperature di 46°C. Se le condizioni diventano sfavorevoli, il protista può trasformarsi nella forma biflagellata e andare alla ricerca di un miglior habitat in cui sopravvivere nuotando liberamente nell’acqua. In questa fase, l’ameba diventa estremamente pericolosa per gli esseri umani.

Quanto è pericolosa

Per quanto riguarda il contagio, l’ameba mangia-cervello in forma biflagellata può insediarsi nell’organismo umano mentre si nuota o si infila la testa sott’acqua tramite il naso. Dopo essereìsi introdotta nelle cavità nasali, il microrganismo unicellulare è capace di contaminare la mucosa olfattiva e risalire il nervo olfattivo raggiungendo il cervello tramite i bulbi olfattivi.

Arrivata al cervello, l’ameba può innescare la PAM o naegleriasi. Si tratta di un’infezione connotata dall’infiammazione e dal danneggiamento dei tessuti del sistema nervoso centrale.

Al fine di ridurre il rischio di infezione, il Dipartimento della salute e dei servizi umani della Carolina del Nord (NCDHHS) hanno intimato alla popolazione di non agitare i sedimenti dei fondali di laghi e stagni quando si fa il bagno in acque dolci calde che potrebbero essere contaminate. Inoltre, è fortemente sconsigliato entrare in acqua con temperature molto alte e immergere la testa in acqua senza tenere il naso chiuso.

Negli Usa, ogni anno, vengono registrati fino a 8 casi di infezione da ameba mangia-cervello.

Come si individua la malattia e qual è la cura

Secondo quanto precisato nei Manuali MSD, i soggetti che vengono infettati da meningoencefalite amebica primaria possono sviluppare “alterazioni dell’odorato o del gusto, cefalea, rigidità del collo, nausea e vomito”, con le condizioni di base che possono rapidamente progredire “allo stato confusionale e alla morte”. Nei pazienti, si può anche verificare l’insorgere di allucinazioni e convulsioni.

La patologia viene diagnosticata attraverso una biopsia cerebrale e una puntura lombare, esaminando il liquido cerebrospinale o cefalorachidiano.

In considerazione dell’elevata mortalità che accompagna l’infezione, i Manuali MSD riferiscono che “è difficile stabilire la migliore terapia per la meningoencefalite amebica primaria”. Di solito, il personale medico tratta i pazienti con un mix di farmaci tra i quali figurano antibiotici e antimicotici.