> > Intelligenza Artificiale, le 5 news della settimana: dal ban italiano di Chat...

Intelligenza Artificiale, le 5 news della settimana: dal ban italiano di Chat GPT alla proposta del PD scritta con l'IA

Intelligenza-Artificiale

Ecco tutto quello che è successo negli ultimi giorni riguardo al mondo dell'IA

Per quanto riguarda il mondo dell’Intelligenza Artificiale la settimana appena trascorsa è stata dominata senza ombra di dubbio dalla notizia del ban del Garante della privacy italiano di Chat GPT, la più nota piattaforma di IA attualmente disponibile. La scelta del garante ha scatenato un dibattito davvero molto acceso che ha sta tenendo banco da giorni non soltanto all’interno della comunità scientifica. Rispetto alla scelta della massima autorità naziomale in materia di sicurezza di dati personali si sono infatti espresse anche alcune delle più alte cariche dello Stato italiano, tra cui il leader della Lega Matteo Salvini che ha dichiarato “Trovo sproporzionata la decisione del Garante della Privacy che ha costretto Chat GPT a impedire l’accesso dall’Italia. Siamo il primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene”.

Vediamo dunque insieme tutti gli ultimi aggiornamenti sull’affascinante universo dell’IA con particolare riferimento, ovviamente, al caso legato al prodotto sviluppato da OpenAI.

La scelta del Garante della Privacy

Al centro della querelle c’è, in buona sostanza, un presunto mancato rispetto della disciplina della privacy da parte di ChatGPT, lo strumento sviluppato per creare in automatico una serie praticamente sterminata di contenuti a partire dagli imput forniti dagli utenti. Lo stop è avvenuto con effetto immediato e l’Autorità, in parallelo, ha deciso di aprire un’istruttoria nei confronti della società fondata (in un primo momento come no-profit) da Sam Altman e oggi guidata da Satya Nadella. Nella sua nota trasmessa lo scorso 31 marzo il Garante aveva rivelato in modo particolare
la mancanza di una precisa informativa per gli utenti e per tutti gli interessati i cui dati sarebbero stati raccolti da OpenAI, oltre ovviamente alll’assenza di una base giuridica che giustificasse la raccolta di dati al fine di addestrare l’algoritmo di ChatGPT.
Il sistema, infatti, si autoalimenta e si perfezione mano a mano che i suoi utilizzatori chiedono a ChatGPT di creare i suoi contenuti. Il Garante ha inoltre segnalato dei problemi rispetto all’assenza di “qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza”.

Si tratta, ad ogni modo, di una situazione temporanea. OpenAI si è infatti messa al lavoro in questi giorni con il Garante per cercare di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Alla prima video conferenza avvenuta nelle scorse ore hanno preso parte oltre allo stesso Altman anche il Collegio del Garante al completo (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) ma anche Che Chang (Deputy General Counsel della società statunitense), Anna Makanju (responsabile Public Policy) e infine Ashley Pantuliano (Associate General Counsel).

La proposta di legge del PD sull’IA

L’idea sviluppata da Samuele Astuti, consigliere regionale in Lombardia per il Partito Democratico, è stata definita dallo stesso politico come “una provocazione”: il PD ha di recente presentato una legge sulla regolamentazione dell’Inteligenza Artificiale in Italia in due distinte versioni, di cui una redatta come sempre dai consiglieri “in carne ad ossa” e l’altra creata proprio a partire dal lavoro di un’IA (nello specifico, con l’aiuto della stessa ChatGPT). Per dar vita a questo contenuto il prompt, cioè l’istruzione iniziale, è stato molto semplice: “Proponi una legge regionale per regolamentare l’intelligenza artificiale”. Il risultato? Secondo Astutti è stato più che soddisfacente. Qui il commento del politico:

Più o meno ripercorre il nostro ragionamento, anche se il nostro è un po’ più complesso. Siamo partiti da una domanda: visto che l’intelligenza artificiale avrà un impatto gigantesco sulla società, su cosa bisogna lavorare subito? Intanto sulla trasparenza, perché è importante che quando interagisco con questi strumenti mi venga detto che sto parlando con un’intelligenza artificiale, oltre ad avere il diritto di sapere quali fonti informative utilizza. Poi c’è il gigantesco tema della privacy e quello della responsabilità. Bisogna chiedersi chi se la assume per quello che dicono e fanno le intelligenze artificiali. Infine, c’è la questione dei bias che hanno le Ai, bisogna fare in modo che non discriminino.

Come cambierà il mondo del lavoro con l’IA? Parla l’esperto

In una recente intervista esclusiva concessa a TgCom Dave Wright, Chief Innovation Officer di ServiceNow, ha parlato in maniera approfondita di quello che potrebbe essere l’impatto di queste tecnologie sul mondo del lavoro nel breve e nel lungo periodo. Gli elementi che l’esperto (considerato un vero “evangelista digitale”) ha tenuto a sottolineare sono soprattutto tre, ovvero l’automazione, la previsione e la personalizzazione.

Innanzitutto direi che l’intelligenza artificiale inizierà a capire il modo in cui le persone lavorano e il modo in cui alle persone piace lavorare. Saremo in grado di anticipare le tendenze e riusciremo a liberarci dallo svolgimento dei compiti più banali e ripetitivi. In cambio otteremo la possibilità di poter essere forse un po’ più creativi.

Secondo Wright, l’IA permetterà ai dipendenti di dimenticarsi di tutte quelle mansioni noiose e ripetitive sulle quali nessuno vorrebbe mai perdeere troppo tempo. D’altra parte, Wright ha anche messo in luce i possibili lati oscuri di una tecnologia come Chat GPT, che ad oggi ancora fornisce risposte in automatico senza però focalizzarsi più di tanto su quanto quelle risposte possano effettivamente essere corrette o meno. Non c’è per il resto alcun motivo di preoccuparsi rispetto alla possibile perdita di milioni di posti di lavoro come alcuni temono. Ci sarà, piuttosto, una radicale trasformazione dei processi. A proposito, Wright ha aggiunto:

Penso che il lavoro cambierà esattamente com’è cambiato in passato. Se guardiamo a come lavoravano le persone 200 anni fa scopriamo che il 90% di loro negli Stati Uniti lavoravano in agricoltura. Ora neanche l’1% lavora in quel settore. Quindi semplicemente emergeranno lavori diversi. Ad esempio nel campo del servizio clienti, si inizia a vedere una sorta di ripartizione di come viene definito questo servizio. Ci sono aziende che utilizzeranno le stesse persone per fornire il servizio ai propri clienti e per venire incontro allo stesso modo anche alle esigenze dei dipendenti.

Anche il settore dei viaggi sperimenta l’IA: il caso Expedia

In tempi non sospetti anche il gigante delle prenotazioni Expedia (che aggrega per i futuri turisti i risultati di ricerca più convenienti) ha iniziato a sfruttare l’algoritmo di ChatGPT all’interno della sua app. L’alg0ritmo di OpenAI è stato implementato all’interno di un test che si è rivelato utile per verificare il modo in cui gli utenti interagivano con l’intelligenza artificiale generativa quando arrivava il momento di pianificare un viaggio. Il medesimo tool, tra l’altro, è stato utilizzato anche su Kayak, che fa parte di Booking.com. Concretamente si tratta di un chatbot che fornisce agli utenti consigli per le prenotazioni personalizzati, comprese le indicazioni rispetto ai luoghi più interessanti da visitare in zona.

Una bicicletta guidata dall’IA

Acer, il noto colosso tech taiwanese, si è a sua volta buttata in questo nuovo settore lanciando una nuova e-bike (la Acer Ebii) il cui funzionamento basato sull’intelligenza artificiale renderà più pratici gli spostamenti all’interno delle grandi città. Al suo interno è infatti installata una particolare centralina di controllo che include tutto ciò che possa servire per una guida piacevole e senza sforzo. Il software installato si adatta infatti alle condizioni di percorso, ma anche alla velocità di pedalata e alle preferenze del ciclista. La bicicletta (dal peso di appena 16 kg) vanta la tecnologia di assistenza intelligente ebiiAssist che fornisce un’esperienza in sella personalizzata e adatta a tutte le evenienze, grazie alla possibilità di selezionare tre distinte modalità (boost, smart o eco).