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Iran, esplosione in un gasdotto: ipotesi terrorismo

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Un'esplosione ha colpito un impianto di gas naturale in Iran, secondo i funzionari locali si è trattato di un atto di terrorismo

I funzionari locali hanno parlato di “sabotaggio” e “azione terroristica“. Domenica Teheran ha celebrato il 45° anniversario della Rivoluzione, intanto nel Paese la tensione rimane alta per via del conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.

Iran, esplosione in un gasdotto: ipotesi terrorismo

Gli incendi hanno colpito una centrale di gas naturale nelle province occidentali di Chaharmahal e Bakhtiari. L’impianto, lungo circa 1.270 chilometri, è un hub per il giacimento di gas iraniano South Pars. Saeed Aghli, direttore del centro di controllo della rete del gas iraniana, ha dichiarato alla televisione di Stato che un’azione di “sabotaggio e terrorismo” ha causato esplosioni in diverse aree. Aghli non ha fatto il nome di alcun sospettato e al momento non sono noti movimenti insurrezionalisti che operano in quelle province.

Le ipotesi al vaglio

Il ministro del Petrolio Javad Owji, intervistato dai media locali, ha paragonato l’attacco ad una serie di misteriosi e non rivendicati assalti ai gasdotti nel 2011 e in occasione dell’anniversario della Rivoluzione islamica nel 1979. “L’obiettivo che i nemici perseguivano era quello di tagliare il gas nelle principali province del Paese e non è successo” ha spiegato “Ad eccezione di alcuni villaggi che si trovavano in prossimità delle linee di trasmissione del gas, nessuna provincia ha subito un taglio di gas“. Dalla rivoluzione, l’Iran ha affrontato disordini separatisti da parte dei curdi nel nord-ovest del Paese, dei Baluch a est e dei separatisti arabi dell’Iran sudoccidentale che avevano rivendicato degli attacchi contro gli oleodotti. Le tensioni sono aumentate negli ultimi anni, quando Teheran ha dovuto affrontare un’economia frenata dalle sanzioni internazionali sul suo programma nucleare. Il Paese ha fronteggiato anche periodi di grandi manifestazioni, l’ultima delle quali nel 2022 per la morte di Mahsa Amini.

I rapporti tra Tel Aviv e Teheran

L’offensiva israeliana nello Stato aveva preso di mira soprattutto il suo programma nucleare. Martedì, il capo dell’Osservatorio nucleare delle Nazioni Unite aveva lanciato un monito su Teheran, affermando che non fosse “del tutto trasparente” riguardo al proprio programma atomico, soprattutto dopo il recente annuncio secondo cui la Repubblica islamica avrebbe tutti i pezzi per un’arma di distruzione di massa. L’Iran ha inoltre armato alcuni gruppi terroristici presenti nella regione, come i militanti libanesi di Hezbollah e i ribelli Houthi dello Yemen. Proprio questi ultimi continuano ad attaccare le navi commerciali nel Mar Rosso, provocando le reazioni di Stati Uniti e Regno Unito.