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Jenin, le truppe israeliane si ritirano dal campo profughi

Israele

Le truppe israeliane si ritirano dal campo profughi di Jenin e dichiarano di aver raggiunto gli obiettivi dell'operazione militare: nella notte ancora cinque razzi sul territorio israeliano

(Contr)attacco ai focolai del terrore: dietro front in Cisgiordania. Le truppe israeliane si ritirano dal campo profughi di Jenin, ammettendo di aver raggiunto gli obiettivi dell’operazione militare – la maggiore lì da almeno venti anni – intrapresa nella notte tra domenica 2 e lunedì 3. A dichiararlo a distanza di circa settantadue ore è il generale Daniel Hagari, portavoce dell’Idf (Forze di difesa israeliane).

Bombardamenti nella notte

Nella notte almeno cinque razzi sono stati lanciati in direzione del territorio israeliano, uno ha colpito la città di confine di Sderot. In risposta, le Forze di difesa israeliane hanno bombardato su un sito di Hamas: «Israele ha fallito ed è stato sconfitto a Jenin» ha dichiarato Haniyeh secondo quanto riportato dal quotidiano Maariv. Nonostante le numerose morti, Haniyeh sostiene che quanto accaduto a Jenin «sia una grande lezione per il nemico, che ha subito pesanti perdite». Nel frattempo anche l’esercito israeliano denuncia il lancio di cinque razzi – intercettati con successo e senza alcun danno – dalla Striscia di Gaza contro Israele.

L’appello all’Onu

Il leader palestinese Abu Mazen aveva chiesto all’Organizzazione delle Nazioni Unite di «intervenire con urgenza per costringere Israele a fermare l’evacuazione degli abitanti, […] contro un crimine che si aggiunge ai crimini dell’occupazione».